Le numerose segnalazioni tra i “I luoghi del cuore” nel censimento FAI 2012 sono lo specchio del valore che l’antica Via Crucis di Città della Pieve rappresenta non solo per i Pievesi, ma anche per chi sa riconoscere nei luoghi i tratti salienti di una comunità. Oggi la Via Crucis edificata in laterizio, probabilmente nel XVIII secolo, si prepara ad essere oggetto di un primo intervento di consolidamento per assicurarne la stabilità e interrompere i danni del tempo, in previsione di successive e più consistenti opere di restauro.

“La Via Crucis - ricorda il Sindaco Riccardo Manganello - è davvero tra ‘i luoghi italiani da non dimenticare’, come conferma il censimento del Fai; Città della Pieve è ricca di tracce di memoria che fanno parte del nostro carattere, di una storia locale che s’intreccia con quella dei territori vicini, con le istituzioni e i personaggi che ne hanno determinato la storia. Viviamo un tempo difficile quanto a disponibilità di risorse, ma preserviamo le vestigia del nostro passato, che poi sono le radici da cui una comunità può trarre identità e prospettive condivise per il proprio cammino”.    

L’Amministrazione comunale ha chiesto e ottenuto dalla Regione un finanziamento che consente la messa in sicurezza di frane e dissesti, condizioni aggravate dagli eventi alluvionali del novembre 2012. Il progetto prevede, sul retro della costruzione antica, opere di regimazione delle acque e setti di ancoraggio, per garantire la stabilità della muratura esistente. Pietre e mattoni caduti verranno ripuliti e conservati in vista di un prossimo intervento, ben più consistente, di vera e propria ricostruzione, lavori peraltro già autorizzati dalla Soprintendenza. 

L’antica Via Crucis che porta alla Chiesa di Sant’Angelo al Monte si trova all’interno del cimitero comunale di Città della Pieve. La Chiesa, con annesso convento, fu edificata dai frati Francescani Osservanti a partire dal 1512, a seguito di un lascito di Bandino Bandini, Signore di quella che allora si chiamava Castel della Pieve. Alla sua morte, nel 1511, il capitano di ventura pievese lasciò un legato per la costruzione del Convento di Città della Pieve che, nel 1512, fu accettato dai frati di Toscana nel Capitolo della Verna.

I lavori, iniziati nel 1512, terminarono nel 1516. Fu padre Cristoforo da Città della Pieve, eletto nel 1560 ministro provinciale al capitolo di Sinalunga, a far sì che il Convento della sua città natale passasse, nell'anno 1562, alla Provincia Serafica di Assisi. A seguito delle acquisizioni al demanio dello Stato unitario la chiesa e l’annessa Via Crucis sono divenute di proprietà comunale e nell’area dell’antico convento è stato istituito, a partire dal 1869, il cimitero comunale del capoluogo.

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