S.I.P-Arte: al Morlacchi Perugia chiama Napoli
PERUGIA - L’idea è quella di creare una sorta di collaborazione-scambio tra le città di Perugia e Napoli che offra la possibilità ad artisti emergenti, umbri e partenopei, di “sconfinare”. Ovvero di farsi conoscere in contesti nuovi e diversi da quelli in cui vivono e operano abitualmente.
L’idea è racchiusa nel progetto S.I. P-Arte, a cura di Ivano Petrosino e Sabrina Carnevale, che prevede l’organizzazione mensile di un’esposizione pittorica di giovani artisti.
Durante la mostra è prevista la presenza dell’autore delle opere, il quale avrà la possibilità di farsi conoscere dai critici d’arte e dagli invitati attraverso una presentazione di se stesso, del suo percorso formativo e delle opere esposte. Permettendo così al pubblico di interagire in maniera diretta per una lettura più attenta e guidata delle opere.
Il progetto S.I.P-Arte a Perugia nasce in collaborazione con il Caffè Morlacchi e prevede l’organizzazione di un incontro pomeridiano domenicale a cadenza mensile negli spazi messi a disposizione dallo storico locale.
Qui verrà allestita l’esposizione delle opere pittoriche di un artista ogni volta diverso a partire da domenica 9 marzo.
Il primo artista ospite del progetto è il napoletano Domenico Salierno, laureato all’Accademia di Belle Arti della città partenopea. Oltre a coltivare la passione per la pittura, Domenico ha conseguito al Centro Sperimentale Televisivo di Roma il diploma di operatore tv, specializzandosi in montaggio e regia e diventando autore di cortometraggi, videopoesie e videoclip con i quali partecipa a diversi festival.
La pittura di Salierno evoca figure di donne giunoniche - simbolo di fertilità, focolaio, stabilità - ritratte nei loro gesti quotidiani, mentre cullano i loro figli o li portano a fare il bagno. Donne private di ogni esteriorità, ritratte con linee essenziali in uno stile caratterizzato dall’utilizzo di pennellate intense, nette e prive di ogni sfumatura.
Al suo tratto caratteristico va aggiunta la tendenza alla sperimentazione mediante l’utilizzo di materiali come sacchi, stoffe per materassi, per lingerie, plastica o sovrapposizione di più tele.
In una fase successiva l’artista ha dato vita ad altri soggetti definiti dallo stesso autore “I Cantori”: soggetti che vomitano, urlano verità celate e raccontano rabbie nascoste. I “Cantori” danno poi vita successivamente a una serie di ritratti e si riuniscono in quello che l’autore stesso definisce “Il Coro”. Altro segno caratteristico dell'arte di Salierno è l’uomo dai caratteri africani con grandi labbra, nasi enormi, orecchie puntute e grosse, spesso ritratto con la bocca aperta, urlante, a simboleggiare lotta e conflitto. Nei quadri emergono spirali colorate, simboleggianti i moti vorticosi dell’anima, che si avvolgono come il tempo che ritorna, come il cosmo. Ripercorrendo la sua produzione artistica, si osserva come si passa dai primi lavori scuri, dove si prediligono le terre bruciate, a un secondo periodo fatto di colori violenti e accesi. Una ricerca della luminosità che caratterizza anche la sua produzione attuale: i personaggi ritratti nelle sue opere emanano luce dalle mani, dagli occhi, dalla testa, talvolta hanno l’aureola e rimandano all'arte di Picasso, Clemente, Modigliani e ai caratteri distintivi della scuola futurista.

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