“Europa creativa 2020”/ Bracco: “battaglia vada al di là delle singole regioni"
PERUGIA - "È una battaglia non soltanto perché la cultura abbia il suo spazio, come risorsa per la società, la civiltà e l'economia, ma perché essa, uscendo da una condizione di marginalità cui vorrebbero relegarla tagli ai finanziamenti e messaggi mediatici, acquisti il valore di un tema trasversale, da cui dipende la ripresa e lo sviluppo dei territori: una battaglia, che deve trascendere i confini delle singole regioni". Lo ha detto l'assessore alla Cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco, intervenendo a Firenze, presso la sede della Biblioteca Nazionale Centrale, al convegno, promosso dalla stessa Biblioteca e dal Centro Studi "Percorsi&Futuro", dedicato a "Europa Creativa 2014-2020/ Le opportunità dell'Unione Europea per la Cultura, la Creatività e l'Innovazione", i cui lavori sono stati introdotti dall'europarlamentare Silvia Costa, relatrice al Parlamento Europeo del Programma "Europa Creativa".
"In questo processo - ha sottolineato Bracco, partecipando ad una sessione dei lavori che ha visto coprotagonisti gli assessori regionali Cristina Scaletti (Toscana), Pietro Marcolini (Marche), Massimo Mezzetti, e l'assessore al comune di Firenze Sergio Givone -, occorre andare al di là dei confini delle singole regioni, mettendo insieme risorse e idee per la valorizzazione di prospettive comuni. In questo quadro, l''Italia di mezzo' - ha aggiunto -, l''Italia mediana' delle Regioni del Centro Italia, risorse e idee per la valorizzazione di prospettive comuni. In questo quadro, l''Italia di mezzo', mirate allo sviluppo dei territori, come, per citare esperienze tuttora in corso, la costruzione del Distretto Culturale Umbro-marchigiano e la Rete Umbro-Toscana dei piccoli musei, che coinvolge la Valtiberina". In questo senso - ha ipotizzato Bracco -, potrebbe giocare un ruolo anche un progetto nazionale, che valorizzi sinergicamente le esperienze della "short list" (le sei uscite dalla selezione) delle città candidate a capitale europea della Cultura 2019.
Bracco ha definito "un punto fondamentale allargare, restituire - ha detto - al suo autentico significato il concetto di cultura, che si estende a tutto ciò che costituisce l'eccellenza e il saper fare, non soltanto la conservazione del patrimonio tramandato, ma quella creatività che, unendo tradizione e innovazione, attraversa i settori produttivi, dall'artigianato all'enogastronomia: anche questo - ha detto Bracco - è cultura, e in nome della cultura e della creatività tutto va messo in sinergia".
Nelle prossime settimane, il confronto proseguirà, per definire le linee di una strategia condivisa, in un processo che porterà all'Italia oltre 30 miliardi per cultura e creatività, previsti nella programmazione comunitaria 2014-2020 non soltanto con "Europa Creativa", ma con "Horizon 2020" (focalizzato sulla ricerca) e le Politiche di Coesione. L'accordo di partenariato italiano sui Fondi Strutturali (attualmente all'esame della Commissione) farà sì che a luglio già possano partire le prime azioni: di qui la necessità - ribadita a Firenze - di "proporre azioni e prenotarne le poste economiche", nell'integrazione con la ricerca e l'impiego delle nuove tecnologie; e l'importanza che Regioni, città metropolitane e rappresentanti del mondo della cultura siano gli attivi protagonisti dei tavoli del negoziato.

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