La scultura alla vittime del fascismo di Mancini torni al suo posto originario
PERUGIA - Riceviamo e pubblichiamo integralmente lettera con la quale Francesco Innamorati per l’Anpi e Agostino Lucaroni per la Società di mutuo soccorso di Perugia chiedono al sindaco di Perugia Wladimiro Boccali che la scultura alla vittime del fascismo di Romeo Mancini venga rimessa al suo posto originario. Cosa già in sé significativa, ma che acquisterebbe maggior valore se fatta quest’anno nel quale il 20 giugno 2014 ricorre il settantesimo della liberazione di Perugia.
Gentile signor sindaco,
Anni fa, grazie all’interessamento di Francesco Alunni Pierucci (sindacalista, perseguitato durante il fascismo, attivo nella Resistenza e poi Senatore della Repubblica), di Paolo Mazzerioli (allora Conservatore dell’Accademia di Belle Arti) ed a Romeo Mancini (tra dei più importanti artisti del ‘900 umbro, per un periodo Direttore dell’Accademia di Belle Arti) Perugia arricchì il suo patrimonio artistico contemporaneo e la sua memoria storica con il Monumento ai democratici umbri vittime dello squadrismo fascista 1921-1922 donato dall’autore professor Romeo Mancini.
L’importante scultura si trovava alla Rocca Paolina in un vano della casa di Malatesta Baglioni, grosso modo all’altezza del quadrivio, ed era una giusta collocazione. Al centro del’ambiente creava un perfetto rapporto tra pieno e vuoto, tra i “bracci” della scultura , bronzei e possenti, che si allungavano nello spazio e le pareti dai mattoni terra di Siena.
In quello spazio vuoto con la finestra e la porta inferriate evocava la prigione che molte vittime del fascismo avevano subito e,con la sua salda struttura, anche la forza delle loro ragioni.
Inoltre, era l’ultima tappa di un breve percorso nell’arte del Novecento umbro che iniziava a metà delle scale mobili con il Volo di colombe di Massimo Pierucci che ricorda la morte violenta dello svedese Olaf Palme, aveva il suo culmine con il Grande Nero scultura cinetica del grande Alberto Burri, terminava nella stanza di Malatesta con la scultura di Romeo Mancini.
Purtroppo, da alcuni anni il monumento di Mancini è stato spostato, sempre alla Rocca paolina, in un cantone vicino all’ingresso dei locali del Centro espositivo della Provincia. Dove pochi si accorgono della sua presenza e nessuno può girargli attorno per guardarlo, per di più spesso occultato da pannelli pubblicitari.
Una posizione di evidente ripiego che gli ha fatto perdere la grande forza evocativa e l’impatto che aveva nel luogo precedente. Una collocazione inadatta all’opera, ingenerosa verso chi l’ha donata, umiliante per i nostri conterranei che ricordava e che ora non riesce più a ricordare.
Le chiediamo pertanto, signor sindaco, per la sua sensibilità politica e culturale, che la scultura venga ricollocata nel luogo originario (nel pavimento c’è ancora la sua impronta). Non solo perché lì potrà essere vista ed ammirata, ma perché è da lì che potrà tornare a svolgere la funzione per la quale è stata voluta: ricordare i sacrifici che è costata la nostra democrazia.
Sarebbe un gesto già in sé significativo, fatto quest’anno ancor più rilevante essendo l’anno in cui ricorderemo i 70 anni della Liberazione di Perugia avvenuta il 20 Giugno 1944.
Società Generale Mutuo Soccorso di Perugia fra gli artisti e gli operai di Perugia
Il Presidente Agostino Lucaroni
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Perugia
Avvocato Francesco Innamorati

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