CITTA’ DI CASTELLO - Jordi Savall con il suo ensemble Hespèrion XXI, l’Armenian Philharmonic Orchestra (nella foto) diretta da Eduard Topchan, il violoncellista Mario Brunello: sono alcuni dei prestigiosi artisti ospiti della 47ma edizione del Festival delle Nazioni di Città di Castello che, come già annunciato, sarà dedicata all’Armenia. Il Festival lascia dunque l’Europa, protagonista nel 2013, per affrontare, dal 25 agosto al 6 settembre 2014, un nuovo viaggio musicale nella ‘terra delle pietre urlanti’, come è stata definita dal poeta russo Osip Mandel'štam.

 

“Come nell’ultima edizione dedicata all’Europa – dichiara il presidente Giuliano Giubilei – e ferma restando la qualità della nostra proposta artistica, la scelta di dedicare il Festival all’Armenia è dettata dalla volontà di porre l’attenzione del pubblico sull’attualità. Con l’omaggio a questa Nazione, anticipiamo un tema che nei prossimi mesi sarà al centro di molte riflessioni in occasione del centenario del genocidio che colpì il popolo armeno.

 

Ci tengo inoltre a ribadire la nostra soddisfazione per il successo della scorsa edizione: anche nel 2014, pur con vincoli di bilancio sempre più stetti, continueremo a proporre iniziative al Chiostro di San Domenico, proiezioni di concerti sui palazzi del centro storico, collaborazioni ed eventi mirati a rafforzare il legame del Festival con la città”.

 

“La storia dell'Armenia – spiega il direttore artistico Aldo Sisillo – è segnata in modo indelebile dal genocidio avvenuto durante la dominazione ottomana, che ebbe il culmine nelle deportazioni del 1915. Più di un milione di persone persero la vita e in seguito a questi episodi tantissimi armeni lasciarono la loro terra per far fiorire comunità in tutti i paesi del mondo, accentuando un fenomeno migratorio che già aveva segnato la loro storia nel corso dei secoli: se tre milioni è il numero degli abitanti della regione asiatica chiusa da Georgia, Azerbaigian, Iran e Turchia, oggi sono circa sette milioni gli armeni che abitano fuori dai confini nazionali.

 

Disgregazione e diaspora non hanno fatto che rafforzare l'identità armena, un’identità che si è espressa e si esprime ancora oggi con vigore soprattutto attraverso le arti, la poesia e la musica, e anche con un dialogo aperto e continuo con la cultura occidentale. L'omaggio del Festival delle Nazioni all'Armenia è l'occasione per esplorare le tantissime sfaccettature artistiche di questa affascinante cultura, dal linguaggio musicale ‘colto’ alla tradizione popolare con i suoi bardi e i suonatori di duduk”.

 

L'Armenia è luogo mitico del Cristianesimo: è dentro i suoi confini che la tradizione biblica colloca il Giardino dell'Eden, ed è da qui che i cristiani guardano con devozione la cima del padre-Ararat, il monte oggi al confine tra Turchia e Iran sul quale, secondo la narrazione della Genesi, si arenò l'Arca di Noè. Primo popolo convertito al Cristianesimo, gli Armeni hanno difeso la loro identità culturale con fierezza, resistendo nei secoli alle cicliche invasioni che hanno frantumato il loro territorio in diversi domini.

 

 

E sarà proprio una sorta di ‘racconto musicale’ sulle origini del Cristianesimo il progetto proposto da Mario Brunello che, con la complicità di una voce narrante, eseguirà alcune melodie trascritte da Soghomon Gevorki Soghomonyan, meglio conosciuto come Padre Komitas, il monaco musicista considerato uno dei padri della cultura armena. Brunello eseguirà inoltre brani di Johann Sebastian Bach e la sonata per violoncello solo di Aram Il'ič Khačaturjan, il più conosciuto compositore armeno.

Il duduk, il kamatcha e gli altri strumenti tradizionali saranno invece protagonisti in Spirito d'Armenia, un percorso musicale al confine tra la musica colta e popolare, che Jordi Savall porterà a Città di Castello con il suo ensemble Hespèrion XXI: dalle musiche popolari del Medioevo, e attraverso autori di Sette e Ottocento,  il ricco programma si spingerà fino alle composizioni del Novecento firmate da Gusan Ashot e Dave Ghazarian.

 

L’inaugurazione del Festival, come da tradizione, è dedicata alla grande musica sinfonica: il palcoscenico tifernate ospiterà la compagine sinfonica più prestigiosa, l'Armenian Philharmonic Orchestra, guidata dal suo direttore musicale Eduard Topchan. In programma il famoso concerto per violino e orchestra di Khačaturjan, che vedrà esibirsi Anush Nikoghosyan in qualità di violino solista. L’Armenian Philharmonic Orchestra, fondata nel 1932, oggi è impegnata nel promuovere il grande repertorio sinfonico esibendosi regolarmente nella capitale Yerevan e in tutto il mondo.

 

Quest’anno il Festival apre a iniziative non prettamente musicali: sono previste incursioni nel mondo del cinema e della letteratura, che consentiranno di avere un quadro il più possibile stimolante di questa cultura, che conserva caratteri antichissimi nella sua musica tradizionale e che ha alimentato, nei secoli, tutte le espressioni artistiche del mondo occidentale.

 

Sono partner istituzionali del Festival delle Nazioni il Ministero per i beni e le attività culturali – Dipartimento dello Spettacolo, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, il Comune di Città di Castello, la Camera di Commercio di Perugia, i Comuni di Anghiari, Citerna, Monte Santa Maria Tiberina, San Giustino, San Sepolcro e Umbertide.

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