PERUGIA – “Anime perdute – Anime ritrovate”. Un titolo controverso che va dritto all'essenza del messaggio nascosto che vi è dietro ogni singola opera d'arte coinvolta. Un messaggio che è fatto di dicotomie, di diversità ma allo stesso tempo di metamorfosi, di percorsi inaspettati e comuni. Un titolo che descrive a perfezione l'armonia e allo stesso tempo la complessità che verrà respirata all'interno delle sale espositive del Cerp presso la Rocca Paolina di Perugia quando venerdì 31 gennaio alle 17 verranno aperti i battenti al pubblico e avrà luogo il vernissage della mostra in cui sono protagoniste le anime e l'arte di quattro artiste d'eccezione nel panorama artistico italiano contemporaneo. Saranno la bresciana Marica Fasoli, la folignate Stefania Orrù, la sassese Roberta Serenari e la trevigiana Elisabetta Trevisan, le artiste protagoniste della mostra tutta al femminile curata dal professor Alberto D'Atanasio.

 

“Si tratta di quattro grandi personalità conosciute ormai da tempo nel panorama artistico nazionale e internazionale, quattro artiste con altrettante filosofie estetiche diverse e modi diversi di interpretare la raffigurazione - afferma D’Atanasio - Ciò che accomuna queste donne è la qualità del loro fare arte e sprigionare energia. Un'arte tutta al femminile che pone all'attenzione un nuovo figurativismo e che evidenza studio, passionalità e talento. Il tema che si evince dal titolo è solo un pretesto, infatti non vuole andare a sondare tematiche teologiche se non per l’evidenza del soggetto ovvero ciò che si propone che diviene una sorta di racconto fatto per immagini. Si è voluto creare un ambiente fatto di suggestioni, di quadri che evocano emozioni e turbamenti. L'intento - continua D'Atanasio - è provare a riflettere su un tema importante seguendo una strada poco praticata ecco anche perché il catalogo inizia con un brano di Valentina Orlando, e un voler dare all'arte il ruolo antico di risveglio per gli animi sopiti, per quelli rassegnati e per quelli naufragati. Marica, Stefania, Roberta ed Elisabetta sono quattro donne che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco per dar colore e forma a ciò che per antonomasia non può averne. Ma in fondo se l'arte non torna a far sognare e immaginare che speranze avremmo noi tutti e il mondo intero?”.

 

La mostra si protrarrà fino al 26 febbraio. L'esposizione sarà visitabile tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.

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