CARPI - (4-1-4-1): Colombi; Letizia, Pesoli, Romagnoli, Gagliolo; Porcari (40^st Bianco); Concas, Lollo (27^st Di Gaudio), Memushaj, Sgrigna; Mbakogu (23^st Ardemagni). A disp. Kovacsik, Bertoni, Sperotto, Legati, Kirilov, Pasciuti. All. Stefano Vecchi.
 

TERNANA -  (4-3-1-2): Brignoli; Rispoli, Meccariello, Farkas, Lauro; Gavazzi, Miglietta, Zito; Maiello (28^st Fazio); Litteri (18^st Avenatti), Antenucci (40^st Valeri). A disp. Sala, Fazio, Masi, Valient, Nolè, Falletti, Paparusso. All. Attlio Tesser.
 

ARBITRO - Daniele Minelli di Varese.

CARPI –  Esordio col botto di Attilio Tesser sulla pamchina rossoverde. Il nuovo tecnico della Ternana, subentrato al poco fortunato Toscano, ha fatto centro alla prima, espugnando, al termine dei due tempi regolamentari di gioco, il “Cabassi” di Carpi con il Punteggio di 1-2.

 

Premiata, quindi, la scelta dell’avvicendamento fra i due tecnici, con una Ternana che ha sofferto, specie nel primo tempo, l’aggressività dei padroni di casa ma che, sia pure aiutata da un pizzico di buona sorte (gli emiliani hanno colpito un traversa clamorosa con Sgrigna e sprecato alcune buone occasioni), gli umbri sono riusciti a chiudere indenni grazie ad un rigore messo a segno da Antenucci al 25’ (fallo di mano in area di un avversario), che ha pareggiato la rete del vantaggio dei padroni di casa che era stata realizzata al 19’da Memushaj, con un pregevole tiro al volo di sinistro .

 

Meno affannosi i secondi 45’ di gioco, con minori occasioni da rete e con i rossoverdi che hanno controllato più agevolmente le mosse degli emiliani, trafiggendoli al 25’ con un preciso colpo di testa di Rispoli su tiro dall’angolo, fra il comprensibile tripudio dei coraggiosi supporter delle fere che hanno seguito in trasferta la squadra del cuore.

 

Poi la trepidazione fino al fischio finale, senza comunque che i padroni di casa riuscissero a procurare affanni particolari ai rossoverdi che si sono meglio compattati meritando di uscire dallo stadio emiliano con il bottino pieno di 3 punti che li rilancia alla grande in classifica, allontanando lo spettro dell’area retrocessione.

 

 
 

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