Don Lucio Gatti ha patteggiato una pena di due anni di reclusione (con sospensione) per molestie sessuali e abuso dei mezzi di correzione.
Accuse che hanno portato il sacerdote, sospeso per cinque anni dalle funzioni religiose, davanti al giudice per l’'udienza preliminare Alberto Avenoso.

Don Lucio Gatti, difeso dall'avvocato Nicola Di Mario, ha sempre respinto le accuse e la ricostruzione delle presunte vittime. Il processo, però, è un'’altra cosa e il patteggiamento è un modo per uscirne senza tanto rumore e tagliando fuori proprio le vittime come parti civili (in ogni caso potrebbero rivalersi in sede civile).

 Il reato è stato qualificato come di “lieve entità” per rimanere nei due anni. Ci si trova, quindi, di fronte ad un’'accusa di molestie sessuali (l'’episodio incriminato sarebbe avvenuto a Cenerente una sera in cui il sacerdote avrebbe costretto uno degli ospiti della struttura a dormire con lui) e non di violenza consumata.

Un’'ipotesi che spiega il consenso dell'’accusa al rito alternativo. Spiegabile anche dalla richiesta di archiviazione che riguarda alcune accuse che sarebbero state mosse oltre i termini di legge per presentare querela. Le cinque persone che accusano (tutti hanno parlato di tentativi di approcci sessuali, di toccamenti, della dura vita in comunità, della doccia calda a giorni alterni e dei vestiti in comune, compreso l’intimo) il sacerdote e il collaboratore sono difese dagli avvocati David Zaganelli, Massimo Brazzi, Federico Mazzi e Alessandro Fratini.

 

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