Doping/ Lamberto Boranga a Radio Onda: “Se fossi stato Acerbi avrei denunciato”
“Il caso Acerbi ha fatto scalpore perché c’è di mezzo un giocatore di Serie A. Si è violata la privacy e non va bene perché in certe situazioni serve cautela. Se fossi stato Acerbi avrei sporto denuncia”: l’ha detto Lamberto Boranga, ex portiere di Fiorentina, Perugia, Cesena, Parma e medico sportivo, ospite questa mattina al microfono di Massimo Boccucci a “Pezzi da 90” sull’emittente umbra Radio Onda Libera.
Il controllo antidoping, con la positività alla gonadotropina corionica, ha consentito di scoprire il riacutizzarsi del tumore al testicolo...
“Il nostro organismo produce ormoni in una quantità fisiologica. Quando certi valori aumentano c’è la positività e vanno ricercate le cause. Non è questo il caso in cui si dovesse sospettare il doping. Non so a che tipo di intervento chirurgico sia stato sottoposto il difensore. Bisogna vedere se gli è stata rimossa la parte cancerogena o asportato l’intero testicolo. Il rischio di recidive in queste situazioni esiste. E’ una vicenda che ricorda quella del ciclista Lance Armstrong”.
Chi ha paventato pubblicamente un caso di doping, mandando su tutte le furie legittimamente Acerbi, non è stato quanto meno incauto?
“Non è detto che tutti i giocatori trovati positivi ricorrano al doping. Le valutazioni vanno fatte seriamente e non si possono dare le informazioni in pasto all’opinione pubblica senza un minimo rispetto della privacy. Se fosse stato un giocatore di Lega Pro se ne sarebbe parlato pochissimo, magari con un breve trafiletto lontano dalle prime pagine”.

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