Umbria Libri: In ricordo di Paparelli. 50 anni di ricerche etnomusicologiche
Uomo eclettico e di vivacissimo ingegno, “militante culturale” di grande rigore impegnato nel campo della musica, del turismo e dello sport, Valentino Paparelli è stato tra gli ideatori di Umbria Jazz, direttore dell’Azienda di promozione turistica regionale, docente di etnomusicologia all’Università di Perugia, viaggiatore e alpinista fin sulle vette del K2 ma, soprattutto, un infaticabile ricercatore di canti e musiche che, sulla spinta di un’adesione profonda alla causa delle classi più umili, è arrivato a costituire il più ampio archivio sulle forme espressive della cultura musicale popolare umbra.
La sua figura e la sua opera saranno ricordate il 10 novembre, alle ore 18,30, a Palazzo Penna, all’interno di UmbriaLibri, da Tullio Seppilli, suo maestro e decano degli antropologi italiani, Piero Arcangeli, già direttore dell’Istituto superiore di studi musicali di Terni e suo compagno di innumerevoli ricerche e studi, Giovanna Marini, la signora del canto popolare italiano legata a Paparelli da una profonda amicizia fin dagli anni ’70, e da Domenico Ferraro, docente dell’università di Roma-Tor Vergata e direttore editoriale della casa editrice Squilibri per la quale Paparelli ha pubblicato i suoi lavori più importanti: coordina gli interventi Giuseppe Sterparelli.
Una commemorazione sobria, come sarebbe piaciuta allo stesso Paparelli, incentrata su due suoi lavori che consentono di ripercorrere cinquant’anni di ricerche etnomusicologiche sul territorio umbro. Innanzi tutto, L’Umbria cantata. Musica e rito in una cultura popolare che, con il corredo di quattro cd, è diventato ormai un testo di riferimento imprescindibile per studiosi ed appassionati: l’ingente raccolta di documenti sonori, in parte realizzata assieme a Sandro Portelli, ha costituito infatti l’avvio di una persuasiva riflessione sulle dinamiche interne alla tradizione popolare, assunta come un organismo vivo in cui l'espressività contadina interagisce con le culture urbane.
Il secondo lavoro, appena edito, è il volume con due cd allegati Musiche tradizionali dell’Umbria. Le registrazioni di Diego Carpitella e Tullio Seppilli (1956), vale a dire la prima ricerca sulle tradizioni musicali regionali, curata assieme a Piero Arcangeli e conclusa da Paparelli nei suoi ultimi giorni di vita. Con una densa riflessione di Seppilli attorno a quel pioneristico viaggio nel cuore della tradizione orale umbra, un’ampia introduzione con puntuali analisi musicologiche dei brani e un apparato fotografico, un’edizione pressoché integrale di una raccolta “storica” di fondamentale importanza per la conoscenza delle musiche tradizionali della regione. Promossa dal Centro Nazionale Studi di Musica Popolare (ora Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia) in collaborazione con la RAI e l’Istituto di Etnologia dell’Università di Perugia, la ricerca si è realizzata in un momento in cui i repertori espressivi del mondo contadino erano ancora integri: anche per questo costituisce il più appropriato antecedente alle rilevazioni di Paparelli che, condotte negli anni Settanta, hanno consentito di verificare persistenze e modificazioni interne a una peculiare cultura musicale.

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