di Paolo De Luca

Si sgretola un muro, 3 anni esatti dopo il crollo della Schola Armaturarum. I sindacati: "Niente mautenzione. Non stupiamoci se domani cadrà un'intera domus"

Un nuovo crollo nell'area archeologica di Pompei. Nella centralissima via dell'Abbondanza, tre anni esatti dopo lo sgretolamento della Schola Armaturarum, (avvenuto il 6 novembre 2010), la situazione non sembra cambiata molto all'interno dell'area archeologica. Stavolta ha ceduto la parte superiore di un muro alto circa 1,80 centimetri (80 centimetri di altezza per circa 1,70 di lunghezza) nella casa numero 21 dell'Insula V (Regione VIII).

 

IL CASO - Ancora off limits la Schola armaturarum

Si tratta di un ambiente non affrescato, ma molto frequentato dai turisti, perché rappresenta un tipico ambiente di vita pompeiana, per la presenza di un "thermopolium" (il "bar" dell'antica Roma, dove era possibile acquistare e consumare cibo).

La notizia del crollo è stata data da Antonio Pepe, segretario del sindacato "Cisl Bac" degli scavi, poco dopo il giro di ronda del custode di servizio in zona. "I vecchi mali della città antica non sono stati mai risolti  - commenta Pepe - Ancora una volta siamo di fronte all'assunzione di tante teste pensanti, ma di poche braccia da lavoro che dovrebbero invece assicurare la manutenzione ordinaria del sito".

Gli fa eco Renato Petra, coordinatore nazionale di Ugl-Intesa Beni Culturali: "Pompei cade a pezzi, ma perché ci meravigliamo ancora?  -  commenta - Per almeno quindici anni, salvo il periodo del Commissario, sono stati effettuati solo interventi di somma urgenza. Quelli che si fanno senza gara. Niente manutenzione. Se oggi cade un muro non stupiamoci  quando domani cadrà una casa".

Fonte: repubblica.it
 

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