PERUGIA - "Non dobbiamo avere nostalgia della centralita' monopolistica e pedagogica; l'unica centralita' possibile, ora da perseguire, e' quella culturale ed etica: il servizio pubblico che diventa luogo dell'accoglienza, spazio di riconoscimento delle differenze, in cui la coscienza di se' fa
tutt'uno con l'apertura, il dialogo, la reciprocita' senza paternalismi". Lo ha detto la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, nella sua lectio magistralis su 'Il multilinguismo e il multiculturalismo, veicoli per una integrazione attiva: il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo', tenuta stamattina all'Universita' per stranieri di Perugia

 

"Il servizio pubblico - ha aggiunto - con il suo straordinario potenziale creativo, culturale e produttivo, deve essere ripensato a partire dalla nuova mappa del mondo, che ci mette sulla linea di confine e ci obbliga responsabilmente a rilanciare i valori dell'interesse generale, di una cittadinanza aperta e inclusiva, di una comunita' che cresce attraverso l'apertura degli altri". Secondo Tarantola, "cultura vuol dire vivere consapevolmente nel tempo".

 

"Noi, in Rai - ha spiegato - siamo consapevoli di questa missione e vogliamo, come servizio pubblico radiotelevisivo, essere adeguati alla nuova storia del mondo, essere un punto di riferimento, di discussione e formazione. Non siamo ancora cosi' - ha sottolineato Tarantola -, dobbiamo diventarlo, con impegno e determinazione, attraverso un cammino arduo e lungo, ma possibile. Del resto - ha concluso - non partiamo da zero".

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