Modifica logo Capitale Europea/ Bracco: progetto ok, contributi ben spesi
PERUGIA - “Chiarimenti circa le eventuali conseguenze negative per l'immagine della Regione derivanti dalla candidatura congiunta, a capitale europea della cultura, in difformità dal relativo regolamento, delle due città di Perugia e di Assisi, con la conseguente modifica del logo da 'Perugiassisi 2019' a 'Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria'”. Li ha chiesti Maria Rosi (FI) all'assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco che, dopo aver rimarcato come il progetto di candidatura a Capitale europea per la cultura 2019 “è stato portato avanti in maniera totalmente trasparente” ha spiegato “che l’idea di due città confinanti, quindi territorialmente contigue, potesse essere un modello innovativo. Così non è stato, ma questo non ha prodotto nessun danno alla candidatura, che oggi si presenta con una nuova denominazione”.
Rosi ha chiesto in particolare se la Fondazione, così come costituita, può svolgere il proprio ruolo in presenza di una modifica sostanziale della propria mission, “che va ben al di là di un mero cambiamento di ragione sociale”. E se, “in presenza di simili errori”, i contributi assegnati alla Fondazione sono comunque stati impiegati per il raggiungimento degli scopi per cui essa è stata istituita”.
L'assessore Bracco, nel rimarcare come “Assisi e Perugia, insieme alla Regione hanno operato per trasformare una mera opportunità in un progetto concreto con buone chances di successo” ha spiegato che “la Fondazione di partecipazione (che reca il nome di Perugiassisi 2019), creata con lo scopo di realizzare tutte le attività necessarie, ha ricevuto dalla Regione 310 mila euro per l’attività di preparazione del dossier e 200 mila euro per le iniziative di comunicazione della candidatura. Attività in corso di svolgimento a livello nazionale ed internazionale, come la recente presenza alla mostra di Marsiglia. Si è insistito sulla denominazione di Perugiassisi per focalizzare i due centri di attenzione più significativi della Regione e promotori della candidatura. Un modello che speravamo potesse essere accolto nei regolamenti europei, che sono successivi all’istituzione della Fondazione, nel 2011 (il regolamento è stato pubblicato dal Mibac il 20 novembre 2012).
L’idea di due città confinanti pensavamo potesse essere un modello innovativo, ma così non è stato. Tuttavia questo non ha prodotto nessun danno alla candidatura, che oggi si presenta con una nuova denominazione sul modello di altre candidature. Abbiamo mantenuto la ragione sociale senza cambiare nulla dello statuto della Fondazione. La candidatura attuale è 'Perugia 2019 con i luoghi di San Francesco d’Assisi e dell’Umbria': la sola che conta ai fini della partecipazione. Assisi compare come elemento basilare attraverso la figura di Francesco e la formulazione territoriale al titolo. Tutti contributi assegnati alla Fondazione sono stati bene impiegati per gli scopi per cui era stata istituita. Ci auguriamo che la candidatura venga accolta, con la Regione che provvederà a sostenere la seconda fase della candidatura”. Maria Rosi ha replicato: “L'auspicio e l'interesse di tutti è che la candidatura venga accolta. Rimaniamo ottimisti”.

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