PERUGIA - Lo scorso venerdì 18 ottobre, presso il Palace Hotel di Berlino, lo studio HOF di Perugia ha partecipato alla cerimonia di premiazione del LEAF Interior Design Awards 2013 sezione Public Building of the year. Una qualificata giuria internazionale, presieduta da Vanessa Brady, presidente e fondatrice della Society of British Interior Design di Londra, ha infatti selezionato il Teatro di Figura del Borgobello, unico nel suo genere in Italia, per la fase finale del premio insieme ad altri cinque progetti che portano la firma di studi di fama internazionale come gli olandesi MECANOO Architecten, gli statunitensi FOLONIS Architects e gli austriaci INNOCAD Architektur.

 

Un riconoscimento prestigioso per un edificio pubblico, di proprietà del Comune di Perugia, la cui trasformazione, su progetto architettonico dello studio HOF (per l’occasione rappresentato da Paolo Belardi, Alessio Burini, Simone Bori e Carl Volckerts) con la collaborazione di Roberto Baliani per gli aspetti strutturali oltre che di una nutrita schiera di tecnici comunali per gli aspetti organizzativi e tecnologici (Luigi Pigliautile, Angela Pollacci, Massimo Corbucci, Enrico Liviabella), è stata portata a termine nel 2012 nell’ambito del PUC 2, e che oggi è gestito dall’associazione “TIEFFEU”.

 

Il nuovo “Teatro di Figura del Borgobello”, che è volto a garantire alle compagnie specializzate un punto di riferimento adeguato e stabile rispetto alle precedenti condizioni di provvisorietà e che è gestito dall’associazione “TIEFFEU” di Mario Mirabassi, rappresenta l’esito della ristrutturazione delle ex scuderie del Genio Militare, situate in via del Castellano nell’ambito di un pittoresco spazio interstiziale ricompreso tra il complesso monumentale della basilica di San Domenico, il palazzo dell’Inquisizione e il parco di Santa Margherita. Dal punto di vista urbanistico, l’intervento persegue l’inserimento della nuova struttura nei circuiti vitali cittadini, dai quali precedentemente risultava esclusa, nonostante la sua prossimità con l’antico quartiere Borgobello cui è intitolata la nuova struttura teatrale. Mentre, dal punto di vista architettonico, persegue il rispetto della configurazione ottocentesca, limitando la ristrutturazione alle opere edilizie strettamente necessarie all’introduzione di una funzione tanto eccezionale rispetto alle destinazioni d’uso presenti nell’intorno di corso Cavour (negozi, ristoranti ecc.).

 

In tal senso, la struttura originaria, di forma sensibilmente allungata, è stata articolata in cinque parti funzionali: l’ingresso con foyer, servizi, guardaroba e biglietteria (caratterizzata da un sistema di inserti grafici e cromatici); la sala teatrale (caratterizzata dalla presenza della copertura lignea preesistente oltre che dalle poltroncine in legno rivestite in tessuto di colori variegati); il palcoscenico (caratterizzato dall’insolito sipario di colore ruggine); i servizi al palco e la mostra delle marionette-laboratorio tecnico/didattico (caratterizzati dalla presenza affollata delle maschere e delle marionette artigianali). Mentre, all’esterno, viene riproposta una sistemazione che evoca il carattere pittoresco del centro storico, la cui contemporaneità è tradita dai velari e dalle steli in ferro acidato che punteggiano il percorso pedonale, pavimentato in cemento spazzolato e segnalato da una raccolta d’acqua a sviluppo lineare.

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