SPOLETO - L'appassionata difesa del ministro Gaetano Quagliarello ha avuto la meglio sulle accuse portate dal professor Pietro Crateri e la figura di
Charles De Gaulle e' uscita vincente: teatro del singolare processo, il Festival della Diplomazia, la cui seconda edizione si tiene in questi giorni a Spoleto e a Roma.
  

A Spoleto, stamani si e' tenuto l'appuntamento dedicato allo statista francese, accusato di totalitarismo e di essere rimasto legato ad uno schema ottocentesco, sciovinistico, con la sua Francia al centro dell'universo. Al termine, a De Gaulle e' stato riconosciuto, sia dal giudice Stefano Dambruoso, sia dalla giuria popolare, il merito di aver salvato la Francia per ben due volte, guidandola nei bui anni del dopoguerra e trovando una
soluzione nel conflitto con l'Algeria.

 

Il ministro e' riuscito a confutare le tesi dell'accusa puntando soprattutto sulla difficile situazione in cui si era trovato ad operare De Gaulle e sui risultati da lui raggiunti.
 

A margine del processo, a chi gli chiedeva se un De Gaulle potesse essere utile anche all'Italia, in questo momento, Quagliarello ha risposto che sarebbero necessarie la concretezza e la capacita' di raggiungere risultati propri dello statista francese, ma senza necessariamente fare affidamento su un solo leader e senza stravolgere il dettato costituzionale.
 

"Diplomacy" - Festival della Diplomazia e' una maratona di seminari e tavole rotonde sulle questioni piu' calde di politica estera.

 

 

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