PERUGIA  - Costruire una iniziativa europea tra Perugia e la citta' martire, quindi simbolo, dell'ultimo drammatico conflitto che ha insanguinato l'Europa, Sarajevo: e' il senso di un protocollo sottoscritto oggi dal sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, e dal suo collega bosniaco, Ivo Komsic, nella biblioteca di San Matteo degli Armeni del capoluogo umbro.

Il protocollo sancisce, di fatto, l'inizio di una nuova fase di relazioni e collaborazione tra due le due citta'.
 

Al primo punto del documento c'e' il progetto di "predisporre con un lavoro comune un 'manifesto' che parli al futuro dell'Europa. Un continente che deve rapidamente superare gli attuali, pericolosi squilibri economico-sociali e che deve ritrovare una logica di coesione capace di rafforzare e
rilanciare la democrazia europea. Un continente che deve bandire il razzismo, l'odio etnico e l'intolleranza religiosa e verso la diversita' in ogni sua dimensione e che in forza di tutto questo deve costruire una nuova convivenza con i suoi vicini. Un continente che deve investire su se' stesso, sulle sue diversita', sulle sue culture, sulla sua storia e sul suo futuro per ritrovare competitivita' a tutti i livelli sulla scena internazionale".
 

Un appello, questo, che sara' rilanciato nel 2014, a 100 anni dall'esplosione, proprio a Sarajevo, della prima guerra mondiale.

 

Ma c'e' anche l'impegno il sostengo reciproco della candidatura a capitale europea della cultura di Perugia e Sarajevo e concretizzare questo impegno in un programma di iniziative, prima tra tutte la collaborazione del Festival di Sarajevo con le istituzioni culturali e gli eventi culturali e di spettacolo perugini ed umbri.
 

Prima della firma - e' detto in una nota del Comune di Perugia - i due sindaci si sono incontrati a Palazzo dei Priori, e Komsic ha ricordato di essere gia' stato a Perugia, esule da Sarajevo durante la guerra, "e Perugia - ha detto - sembrava il solo posto dove si potesse, tra noi bosniaci, parlare di pace".
 

Il sindaco della citta' bosniaca ha detto che la guerra e' stata una aggressione all'identita' di una citta' tipicamente multiculturale in cui convivevano religioni ed etnie, "identita' - ha aggiunto - che vogliamo salvaguardare".
 

Komsic ha infine firmato il libro d'onore del Comune nell'ufficio del sindaco.
 

Da parte sua Boccali ha sottolineato che Perugia e una comunita' con alla spalle un grande patrimonio di storia e di cultura, ma "che devono guardare al futuro", ed ha proposto, tra l'altro, di allacciare rapporti tra le due Universita' e le altre istituzioni culturali, di cui il protocollo firmato oggi e' il punto di partenza. Allo studio anche un progetto di incontro a Sarajevo coinvolgendo la Regione e le "gemelle" delle citta' umbre, non solo di Perugia.
 

All'incontro era presente anche, per la Regione, Giampiero Rasimelli.
 

Nel pomeriggio Komsic ha incontrato il presidente Bracalente e la Fondazione PerugiAssisi 2019.

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