FOLIGNO  - A conclusione della edizione 2013 di Segni Barocchi Festival, il direttore artistico della manifestazione, Massimo Stefanetti, ha tracciato un bilancio positivo della rassegna, sottolineando tuttavia la necessita' di "una legge regionale specifica che attribuisca contributi predeterminati e ricorrenti ai festival che abbiano raggiunto considerevoli anni di attivita'" e del "ripristino della pubblicazione 'UmbriaRegione' dedicata ai Festival in
Umbria, erroneamente sospesa".
 

"Nonostante le difficolta' - ha osservato, fra l'altro, Stefanetti, secondo quanto riferisce una nota del Comune di Foligno - la 34/a edizione di Segni Barocchi ha proposto un programma interdisciplinare vasto e articolato".
 

"Una rilevante parte del programma - ha spiegato, ricordando enti e associazioni che hanno dato il loro contributo, a cominciare dal Comune - e' stato realizzato in collaborazione con il Gal Valle Umbra e Sibillini, attraverso il progetto "Itinerari e festival barocchi in Europa", che prevede, fino al 2014, lo scambio di concerti con il Festival Musique et memoire e con il Festival de Froville. Un pubblico attento e appassionato ha apprezzato le iniziative proposte da Le Concert de l'Hostel Dieu, da I Solisti Ambrosiani, dall'Ensemble Correspondances, da Roberto Lazzerini, dall'Orchestra Giovanile dell'Umbria, da Fabio Bettoni, dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, dall'Accademia Harmonica e da Mauro Palmas".
 

"L'ottava edizione della 'Notte Barocca', ideata da Segni Barocchi - ha sottiolineato - ha battuto tutti i record di presenze nel centro storico di Foligno, con mostre, conferenze, proiezioni, visite guidate, attivita' rionali, ma soprattutto con il concerto di Almalatina e con gli spettacoli itineranti
delle compagnie Remue Menage e d'Outre Rue".
 

"Grandi apprezzamenti - ha inoltre evidenziato il direttore artistico - sono stati manifestati per la mostra sul capolavoro ritrovato di Guercino 'Giuseppe e la moglie di Putifarre' e per il quinto intervento di mostre sulla fiaba barocca, quest'anno dedicato a 'La Bella e la Bestia e altre fiabe' di Madame Jeanne Marie Leprince de Beaumont, liberamente riproposte dal pittore Ugo Levita e messe in scena da Maria Tea Varo".

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