di Moreno Castellani

Vince la squadra che meritava di vincere, ma che come Penelope fa e disfa la sua tela di continuo. Il Gubbio molto determinato ed aggressivo non si fa certo pregare  nel tentativo di dare un senso alla sua partita, ed a tratti se la gioca alla pari. Il tasso tecnico superiore del Perugia e la sua voglia di vincere alla fine la spuntano, ma la gara rimane in equilibrio fino al termine, giocata sui nervi e sulla determinazione sino alla fine, al punto che il fischio finale del contestatissimo Illuzzi di Molfetta viene accolto con un boato liberatorio dalla curva nord, esaurita nella capienza già da mezzogiorno. Sono più di 10.000 i presenti, ed oltre 1000 di fede eugubina per una gara che arriva troppo presto nel calendario ma che viene affrontata dalle squadre come fosse già uno spareggio. Si comincia con le formazioni annunciate alla vigilia, nessuna sorpresa. Che invece viene presentata da Bucchi, che sceglie di posizionare  Malaccari e Caccavallo addosso a Sini. La mossa è vincente e per il primo quarto d'ora il Grifo va in ambascie, col Gubbio che conclude pericolosamente due volte.

Ma è sopratutto il disinnesco dell'approccio del Perugia a preoccupare. Timido e insicuro subisce per una ventina di minuti prima di riorganizzarsi. Poi Nicco suona la carica con un tiro dalla distanza e Felipe manda in porta Eusepi senza contreaddittorio. Ma ci pensa il collaboratore di linea a segnalare un fuorigioco millimetrico che le immagini televisive sconfessano. ma ormai l'inerzia è ribaltata ed il Perugia comincia a somigliare a quello di Camplone. Fino al 44° quando Daffara decide di fare il Cangi e libera Eusepi davanti a Pisseri.  Il gol dell' 1 a 0 viene accolto da tutti come il naturale compimento di quanto si stava vedendo e si va al riposo nel convincimento che la ripresa sarà facile per il Perugia. Senonchè alla ripresa Nicco riesce a perdere un pallone facile facile sulla propria trequarti, regalando la superiorità numerica al Gubbio davanti a Koprivec. L' 1 a 1 ammutolisce  9 decimi degli spettatori  del Curi ed in parte anche la squadra. Eusepi prima e Nicco poi ci provano subito ma non va. Al 15° però si accende ( forse è l'unica della serata) Fabinho che entra nella sinistra e rimette indietro per uno Sprocati libero e inserito. Il tap-in sbatte addosso a qualcuno e sta per entrare quando Eusepi ci mette la punta del piedone e firma la doppietta.  Il Gubbio reagisce ma al di là di un paio di traversoni pericolosi  per quasi mezz'ora non accade altro se non le sostituzioni. Nel finalissimo il Gubbio decide di provare il tutto per tutto e si alza cattivello, esponendosi però alle ripartenze del Perugia. Poco male, tanto il Perugia fa come a Nocera e la partita non l'ammazza neanche stavolta, nonostante il palo di Vitofrancesco e le occasioni di  Eusepi e Fabinho. Finisce così, con la nord in festa, ma ancora una volta si è ottenuto poco rispetto a quanto investito. La vittoria è giusta, ma se si vuol pensare di giocarsela davvero, bisogna ancora aggiustare la mira e sopratutto, quando serve, allacciarsi il giubbotto.

da Il Giornale dell'Umbria

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