Da Scheggia a Gubbio per celebrare S. Francesco in un anno che, grazie  all'elezione del nuovo pontefice, ha riportato all'attenzione del mondo il  santo piu' amato di tutta la liturgia cristiana. A partire dal 4 ottobre si svolgerà, tra Gubbio e Scheggia, una manifestazione che avrà, fra gli altri, il poverello d'Assisi come punto di riferimento.

L'associazione Civiltà Etica promuove infatti la prima edizione di un festival che vuole essere il primo atto di una  proposta articolata ai problemi che strangolano le nostre società. Il festival, che si apre e si chiude a Gubbio ma si svolge a Scheggia, si  dipana intorno a quattro temi: terra, lavoro, relazioni e  arte, elementi che si snodano lungo percorsi inusitati, tutti tesi a dare risposte  autentiche alle ingiustizie e alle guerre, alla mancanza di lavoro e allo sfruttamento senza limiti della madre Terra.

 Ritorno alla terra e ai  lavori manuali, come risposta all'era del dominio tecnologico che imperversa senza alcuna etica né considerazione per  l'interiorità dell'uomo e i suoi valori piu' alti, costruzione di relazioni non violente con il prossimo per dire no alle nuove guerre che si preparano e chiedere con forza la fine della produzione di tutti gli  armamenti, arte come espressione innanzitutto d'amore, propedeutica a una vera e propria rivoluzione, prima individuale e poi sociale.

 Concerti, spazi gioco per bambini, esibizione di artisti di strada, spettacoli, ma anche "tende del silenzio", dove ritrovarsi in preghiera e meditazione  insieme a rappresentanti di altre religioni, per ritrovare l'essenza spirituale comune a tutti gli uomini. E  spazi per le tende, per condividere la vita in semplicità, mense popolari, esplorazioni nella natura e ricerca di risposte concrete a un'economia che ormai mostra tutti i limiti delle sue assurde e spietate sperequazioni.

I prezzi sono contenutissimi e la speranza degli organizzatori è di arrivare, attraverso l'economia della condivisione, a offrire del tutto gratuitamente i servizi per permettere a tutti di partecipare. Il filo rosso che collega le giornate dal 3 al 6 ottobre  è la testimonianza di Francesco, un uomo particolarissimo, che dopo secoli, non smette di incantarci con il suo messaggio d'amore che abbraccia tutte le creature, eredità, la sua, mai come in questo momento necessaria per salvare il pianeta e gli esseri umani dalla distruzione.
 

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