Una carrellata di location esclusive e musicisti sopraffini. E un pubblico numeroso, attento e sempre più esigente: sono stati questi gli ingredienti della quarta edizione di ScheggiAcustica - I Luoghi da Ascoltare. Il festival umbro ha concluso la tre-giorni di eventi nel Parco del Monte Cucco con l'emozionante esibizione dell'arpista e cantante lirica Ester Pavlic. La giovane artista goriziana ha incantato i presenti che hanno gremito la magnifica Badia di Sitria, il “gioiello” di Scheggia e Pascelupo dall'acustica eccezionale e dall'atmosfera magica.

Pavlic ha spaziato dal repertorio classico (non sono mancati i grandi compositori per arpa e classici di Mozart e Bellini) a brani diversi (perfino dalla tradizione persiana) e più moderni, in particolare legate alle colonne sonore, da Moon River (Colazione da Tiffany) a Que sera, sera (Whatever Will Be, Will Be) dall'Uomo che sapeva troppo. Con un'edizione più “raffinata”, ScheggiAcustica è stata così capace anche di toccare musiche da tutto il mondo, oltre che dare spazio a strumenti particolari come appunto l'arpa o la fisarmonica di Nadio Marenco all'Eremo di Sant'Emiliano, che oltre all'Italia e i classici ha toccato i Balcani, il Sud America e Israele, e voci notevoli come quella di Pavlic e Francesca Ajmar, che ha tinteggiato le Rughe di Fossato di Vico con ritmi e liriche jazz, bossa e samba dal Brasile.

Organizzata dall'associazione Tuttisuoni in collaborazione con i Comuni di Scheggia e Pascelupo e Fossato di Vico, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con il Gal Alta Umbria, ScheggiAcustica dà ora appuntamento al prossimo anno, nella speranza di ripetere gli ottimi riscontri che dal 2010 accompagnano il festival: “Siamo giovani ma stiamo crescendo - è il commento finale del direttore artistico Mattia Pittella -, è bello costatare come il pubblico si stia consolidando e 'abituando'. Aumentano infatti aspettative, attenzione e anche competenza. Questo è molto bello, perché se il primo obiettivo è quello di far conoscere il nostro splendido territorio è vero anche che la musica è parte integrante di questo 'viaggio'. E per la quarta edizione il bilancio così positivo che raccogliamo era quasi inimmaginabile all'inizio. Questo, sperando che chi ci sta sostenendo e ha creduto in noi sin dalla prima serata del 2010 continui a farlo, deve essere il primo pensiero che ci deve spingere a dare ancora di più per le edizioni future”.

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