di Moreno Castellani

Il Santopadre che non ti aspetti nella caldissima conferenza stampa per il ritorno di Camplone. Il presidente si assume tutte le responsabilità sul mancato rinnovo a Camplone e la scelta di Lucarelli, che ha definito persona degnissima e grande professionista, vittima di una situazione contingente di cui non è colpevole. Ma la vita va così, e piuttosto che attendere un altro mese per poi rovinare l'annata sia a lui che al Perugia, "meglio tagliare ora, richiamando l'allenatore che tanto bene ha fatto la scorsa stagione, e che ha la unica colpa di non essere riuscito a gestire una partita, per quanto importante fosse".

Traspare dalle parole del presidente assoluta stima calcistica nei confronti del pescarese e del suo secondo Giacomo Di Cara, che forse "avrà il compito più difficile, assestare la fase difensiva, perchè per il resto siamo convinti di aver fatto davvero un buon lavoro, e ribadiamo che l'obiettivo è arrivare fra le prime quattro. Senza mettere limiti alla provvidenza". Camplone dal canto suo ha svelato di non aver risposto neanche buongiorno alla telefonata presidenziale, ma direttamente "accetto. Ho un debito con questa città e questa società. Gli obiettivi erano la valorizzazione dei giovani, i play-off e la promozione. Uno è stato mancato, e le cose incompiute non mi piacciono". Sulla non unanimità della piazza nei suoi confronti ha detto di comprendere che si possa non piacere a tutti. "Era successo anche l'anno scorso, poi col Pisa eravamo in quindicimila...".

da Il giornale dell'Umbria

 

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