di Rosaria Parrilla

 

PERUGIA - Reagire in maniera costruttiva, senza essere semplici spettatori passivi. Questo l’incipit della storia dell’associazione Progetto Paul Beathens, nata come reazione ai violenti scontri che si sono verificati nell’acropoli perugina l’8 maggio del 2012. Così un gruppo di giovani, impegnati politicamente ai tempi del liceo, si sono ritrovati insieme per riflettere su quanto accaduto e come reagire. Cercare di dare uno scossone, questo l’intento, alla città che guarda spesso con rassegnazione e senza mettersi in gioco. In che modo? Riappropriandosi degli spazi pubblici, un po’ quello che già da qualche anno a questa parte fanno altre associazioni locali, per non lasciare vie, borghi e piazze in mano a delinquenti, pusher e malintenzionati di ogni genere. Nello specifico Progetto Paul Beathens si è riappropriata di piazza Grimana, quella piazza conosciuta per le partite a basket, ubicata davanti a Palazzo Gallenga, sede dell'Università per Stranieri, frequentata per lo più da giovani studenti stranieri, vicina all’Arco Etrusco e a via della Pergola.

L’associazione così ha dato vita all’iniziativa “Il mio mitra è un contrabbasso”, una sorta di festival in contrapposizione a Umbria Jazz, che dà la possibilità a chi ha uno strumento di salire liberamente su un palco ed esibirsi. Quest’anno alla sua seconda edizione, da venerdì a domenica 14, tante le novità. “Dopo la sparatoria che c’è stata a maggio dell’anno scorso – spiega Vittoria Ferdinandi dell’associazione – ci siamo ritrovati a parlarne e a chiederci cosa potevamo fare. Abbiamo pensato che potevamo dare il nostro contributo riappropriandoci degli spazi pubblici della città, creando momenti di socialità partendo dal basso. Per noi era, ed è tutt’ora, inconcepibile risolvere il problema della sicurezza e del degrado con la militarizzazione del centro storico”. “Così abbiamo pensato di proporre un'altra Umbria Jazz – aggiunge Vittoria -, perché negli ultimi anni si è perso il vero spirito del festival, quando si improvvisavano concertini e c’era un’altra atmosfera. Da qui è nata l’idea di creare un’aria libera, dove tutti potevano in maniera gratuita esibirsi durante la kermesse principale”.

Una scelta che si è rivelata vincente a sentire i promotori: riscontro positivo da parte del pubblico e vari musicisti che lo scorso anno si sono alternati sul palco. Piazza Grimana, una zona problematica, tanto è vero che l'associazione ha ricevuto anche il beneplacito delle signore della zona che, per ringraziare, hanno portato durante la prima iniziativa vari dolci. Nel frattempo Pogetto Paul Beathens è cresciuta e ha avuto varie adesioni, da parte di studenti, fuori sede e lavoratori. Tutto pronto, quindi, per la II edizione de "Il mio mitra è un contrabbasso", lo spirito rimane sempre quello della jame session, "armatevi" di uno strumento e date libero sfogo alla vostra anima musicale. Novità di quest'anno, il laboratorio creativo, al quale tutti possono partecipare. "Diario di una crisi", questo il nome, il cui obiettivo è quello di far raccontare, attraverso la scrittura, la fotografia e la pittura, la recessione economica e finanziaria che stiamo vivendo.

"Questo laboratorio rientra nel bando comunale dell'anno scorso 'Forme creative' - racconta Giacomo Bottaccioli dell'associazione -, che, insieme ad altre realtà, abbiamo vinto, ricevendo mille euro. Così abbiamo pensato di far raccontare ai partecipanti come vedono la crisi economica, attraverso il linguaggio artistico, più a portata della gente, e le oro opere saranno esposte in piazza". Improvvisazione estemporanea di vari musicisti, mercatini e laboratorio creativo saranno gli ingredienti de "Il mio mitra è un contrabbasso". Si parte venerdì alle 18 e si proseguirà fino a domenica. Serata clou, a suon di reggae, martedì 9, con il gruppo tifernate "JaleBalalla".

Foto: Abramo Aki Chiccarelli

 

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