Umbria Jazz: un viaggio iniziato 40 anni fa
di Armando Allegretti
PERUGIA - Un viaggio iniziato 40 anni fa. Un viaggio che continua ancora oggi e che vedrà l’apice della sua espressione a partire da venerdì prossimo. Tutto in due settimane. Questa è Umbria Jazz. C’è chi dice che il jazz sia morto, c’è chi dice che è un’accozzaglia di suoni. Per usare le parole di Frank Zappa sarebbe proprio il caso di dire “Il jazz non è morto, ha solo un odore un po’ curioso”. La longevità dell’evento, ideato quarant’anni or sono dalla geniale intuizione del patron Carlo Pagnotta, dimostra che Frank Zappa in fondo aveva ragione. E ancora oggi il seguito che ha la kermesse perugina conferma che il jazz è vivo ed in grande forma.
L’impatto che Umbria Jazz ha avuto, e continua ad avere, sul panorama italiano è davvero indescrivibile. Non solo uno stile di musica ma anche uno stile di vita e di costumi che dal 1973, anno della fondazione, si intrecciano e si fondono in un’unica ragione d’essere. Oltre ad abbinare la passione di tanti jazzofili che riempiono i teatri, i bar e le piazze perugine, Umbria Jazz, nel corso degli anni è maturata fino a diventare un punto di riferimento nel mondo della musica.
Quarant’anni e non sentirli. Un festival che, dalla sua prima edizione, è cambiato certamente, che ha maturato e ha raggiunto standard elevati. Un Festival che conferma il trend intrapreso da alcuni anni: musica a trecentosessanta gradi per tutti. Tutti legati da un sottile filo rosso: il jazz.
E lo conferma anche il ricco cartellone che offrirà al pubblico una musica dalle mille sfaccettature. Oltre che jazz, anche blue, pop, soul e reggae. Diversi generi musicali in diverse location “strategiche” scelte per il quarantesimo anniversario di Umbria Jazz.
La location principale rimane l’Arena Santa Giuliana, dove avranno spazio i grandi nomi, da Tuk & Patti a Keith Jarrett, da Gary Peacock Jack DeJohnette, passando Per Pino Daniele e Mario Biondi, fino ad arrivare ad Herbie Hancock & Chick Corea Duo. E chiusura col botto con i virtuosismi al pianoforte di Stefano Bollani.
Dal Santa Giuliana al Teatro Morlacchi per i palati più fini e sonorità decisamente più acustiche. Nella splendida cornice del teatro in piazza della Repubblica si alterneranno artisti del calibro di Eduardo De Crescenzo in “Essenze Jazz”, Giovanni Tommaso con “Consonanti” Quartet, senza dimenticare la band romagnola “Quintorigo”.
La novità assoluta di questa edizione di Umbria Jazz saranno i concerti a Palazzo della Penna, recentemente evoluto in un vero e proprio “Centro di cultura contemporanea”, realizzati in collaborazione con Young Jazz e Comune di Foligno. La programmazione vedrà alternarsi nei due week end, alla Corte e alla Strada Romana, artisti più conosciuti al grande pubblico e più vicini alla musica jazz come João Lobo, Zeno De Rossi, Jeff Ballard, Lionel Loueke, con giovani promesse jazzistiche italiane.
Umbria Jazz non finisce qui. Spazia e si insinua tra le strade e le piazze del centro storico con numerosi concerti gratuiti. Da Piazza IV Novembre ai Giardini Carducci passando attraverso la street parade in Corso Vannucci, street parade che vedrà quest’anno un gradito ritorno: i Funk Off che ne incarnano al meglio l’essenza in una spettacolare e trascinante performance per le strade del centro storico. E per finire, dopo il successo dell’anno scorso, torna Ralf, con il suo dj set dal titolo “Rhythm, Harmony and Repetition of Forms”. Tutto in 2 settimane, tutto a Perugia. Let's Jazz...

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