CITTA’ DELLA PIEVE - Saranno migliaia i visitatori che, come ogni anno, domenica 23 giugno verranno ad ammirare la lunga tessitura di petali, semi, foglie, lungo i trecentocinquanta metri della Via del Casalino.

 

Inizierà sabato alle 18.00 la posa dei fiori per la tradizionale Infiorata in onore di San Luigi Gonzaga, patrono del Terziere. Come ogni anno, la magia della festa si rinnova, a partire dallo spettacolo del lavoro concentrato e paziente di più di cento persone di tutte le età che, fino all’alba della domenica, riempiranno dei colori di ogni stagione l’intera Via Pietro Vannucci.

 

La ricerca di fiori e semi, infatti, per i raccoglitori si svolge durante tutto l’anno: ci sono essenze che, a seconda del grado di essiccazione, danno una serie di tinte e di tonalità molto diverse. Ogni anno poi, i colori e il carattere dell’Infiorata seguono i capricci del clima: “Quest’anno - spiega Fausto Chionne, coordinatore della manifestazione -insolitamente in maggio (la ginestra) è stato l’ultimo fiore ad essere raccolto; alcuni anni, invece, è capitato che arrivati a fine giugno sia ormai già sfiorito”.

 

L’impegno del Casalino per la realizzazione della tradizionale Infiorata di San Luigi  è legato non solo alla celebrazione del santo patrono, ma anche a valorizzare la storia del terziere, le sue origini e, con esse, la storia di Città della Pieve.

 

“Per l’edizione 2012 - ricorda Chionne - ci siamo indirizzati verso lo studio della porzione di territorio che dall’antico catasto del Casalino risultava sotto l’amministrazione del nostro terziere, andando a scoprire edifici religiosi, custodi di piccoli e grandi capolavori  d’arte, che i nostri bozzettisti hanno riprodotto per l’Infiorata”. Quest’anno, la ricerca e l’opera di valorizzazione del patrimonio di bellezza, anche nascosta, prosegue all’interno delle mura cittadine: “L’edizione 2013 - spiega Giuseppe Peciotti, Presidente del Terziere - rivela attraverso l’ispirazione dei disegni, l’armonia di affreschi e decorazioni che arricchiscono tante dimore storiche di Città della Pieve, pubbliche e private: proponiamo un sorta di zoomata nel cuore del centro storico, grazie alla disponibilità dei proprietari che hanno partecipato a questo viaggio artistico nell’arte della decorazione, che a Città della Pieve ha avuto non pochi maestri”. 

 

La particolarità dell’Infiorata di Città della Pieve sta nella cura dei disegni, eredità preziosa del Maestro Antonio Marroni, e nella fedeltà all’ideazione dei bozzetti pensati per poter utilizzare i colori naturali di fiori, semi e foglie delle essenze delle campagne pievesi: il bianco ombrato dei petali e il verde delle foglie d’erica; il giallo dorato del maggio; le tante sfumature del romice crespo, dal verde al marrone bruciato; l’arancio e il giallo delle calendule; il nerodel seme del niger; il blu e il bianco del fiordaliso, che i contradaioli hanno preso a coltivare perché non manchi il giorno della festa.

 

Una curiosità legata all’Infiorata di Città della Pieve: il presidente del Terziere Casalino nella giuria del Palio di Fabriano

 

Che i maestri infioratori del terziere Casalino di Città della Pieve fossero tra i migliori d’Italia si sapeva: lo dimostra il successo riportato anche di recente in occasione della rassegna savonese delle Infiorate a Pietra Ligure,  a metà maggio scorso.

Un ulteriore riconoscimento arriva per l’Infiorata pievese dalle Marche: gli organizzatori del Palio di San Giovani di Fabriano hanno chiamato a far parte della specifica Giuria di esperti il Presidente del terziere Casalino, Giuseppe Peciotti. Il Palio di Fabriano, infatti, prevede che le quattro contrade si contendano la vittoria cimentandosi in varie prove, tra le quali la realizzazione di un quadro di petali e foglie.

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