Terni. Inaugurata nuova sede Isuc a Palazzo Gazzoli
“L'apertura della nuova sede dell'Isuc a Terni, che comprende anche il patrimonio di conoscenze accumulato negli anni dall'Icsim (Istituto culturale per la storia d'impresa), ora sciolto e confluito nell'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea, rappresenta un'iniziativa attraverso cui tenere salda una regione piccola ma anche forte come la nostra, guardando alle proprie origini. Il mio auspicio è che il patrimonio di libri, di conoscenze e di iniziative per la formazione culturale siano a disposizione della città di Terni”: lo ha detto stamani il presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Eros Brega, all'inaugurazione della nuova sede di Palazzo Gazzoli dell'Istituto.
“La volontà di non disperdere il patrimonio culturale dell'Icsim, guidato con sapienza da Franco Giustinelli – ha detto il presidente dell'Isuc, Mario Tosti – ha portato a questo accorpamento che dà una dimensione compiutamente regionale all'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea. E in un momento difficile come quello che sta attraversando la città di Terni – ha aggiunto – è importante anche favorire la cultura e la divulgazione della propria memoria storica”.
“Le pubblicazioni, i seminari, il lavoro con le scuole e le diverse iniziative che hanno incontrato la partecipazione di tanti cittadini, come le passeggiate nei luoghi che furono rifugi antiaerei ed altre, proseguono e si estendono – ha rilevato il direttore dell'Isuc, Alberto Sorbini – ma c'è il problema delle risorse umane, in quanto l'Istituto dipende dal Consiglio regionale, che in questo momento non può fare assunzioni, perciò partiremo con dei volontari e ci auguriamo di poter contare su qualche collaborazione a tempo”.
Alla conferenza stampa di presentazione della nuova sede dell'Isuc era presente anche Renato Covino, ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia e presidente nazionale dell'Aipai (Associazione italiana per il patrimonio di archeologia industriale), il quale ha sottolineato la duplice importanza dell'accorpamento fra i due istituti: “Da un lato – ha detto - l'attività dell'Isuc andrà ad estendersi anche sul territorio ternano, dall'altro lo stesso istituto raccoglie l'eredità dell'Icsim, che aveva caratteristiche particolari, ad esempio era un centro di formazione, che oggi viene impiegata per altri scopi. Dovremo ragionare su un istituto capace di suscitare riflessioni sulla memoria e la storia ma anche sulla possibilità di rilanciare la cultura industriale, anche perché l'anno prossimo sarà il 130esimo della fondazione della Acciai speciali Terni, un patrimonio industriale di tutta la regione”.

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