Pablo Picasso ha detto che “non c’è niente di più difficile di una linea”, una delle tante frasi ad effetto pronunciate dal grande maestro nella sua lunga vita di uomo e di artista. Con quelle parole Picasso intendeva sottolineare come nell’arte non esistono percorsi facili e anche i giudizi che si possono dare sulle stesse opere d’arte non possono non prescindere dalla creazione, cioè dal processo creativo che l’artista compie, con tutte le sue difficoltà materiali e immateriali, fosse anche per disegnare una linea. Nello stesso modo ammirando le opere  di Monia Romanelli  ci si rende conto di quali e quante strade possa intraprendere il processo creativo, in questo caso quello di una giovane artista che ci sorprende con le sue atmosfere monocromatiche , foschie leggere, dalle quali emergono a volte opachi a volte splendenti, straordinari fiori e misteriose architetture ,nonché trionfanti soli i cui raggi si perdono in nebbie lontane.

Le opere di Monia Romanelli appartengono alla sfera dell’inconsapevolezza, laddove l’artista arriva quasi senza saperlo alla definizione di un suo stile e del messaggio che lo accompagna. Abbiamo non molto tempo fa già visto i suoi fiori che esprimevano una energia incontenibile, ora li vediamo invece immersi in nebbie leggere che una impalpabile monocromaticità tende a trasfigurare in atmosfere da sogno.In effetti i fiori di Monia non sono altro che sogni, che l’artista ha inseguito faticosamente e altrettanto faticosamente, raggiungendo vette di sicura maestria, è riuscita a comporre sulla tela e che vale la pena di ammirare per essere contaminati da inaspettate emozioni . La matericità della pittura di Monia rappresenta inoltre un ulteriore elemento emozionale laddove argenti e ori si addensano e si avvinghiano, si sovrappongono e si mescolano in una saga coloristica la cui delicatezza è pari alla sua forza che conduce le masse di colore laddove arrivano i sogni di Monia, lontano,  molto lontano, dove lo spazio che la sua pittura definisce sfuma in una prospettiva che sa di infinito e nella quale l’osservatore finisce per perdersi con voluttuoso piacere. Più di quaranta opere di Monia Romanelli saranno visibili in una prestigiosa mostra presso il Centro Espositivo della Rocca Paolina a Perugia a partire da venerdì 24 maggio giorno dell’inaugurazione che avrà luogo alle ore 18, fino al 9 giugno.

 

Gian Filippo Della Croce

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