Jazz di prima classe all'Auditorium del Conservatorio “F.Morlacchi”
PERUGIA - Jazz di prima classe al concerto che si è svolto sabato scorso presso l’Auditorium del Conservatorio “F.Morlacchi”. Strumentisti e cantanti in perfetto equilibrio hanno condotto il pubblico presente in un’affascinante viaggio musicale fra grandi classici e moderne sonorità. Il prodigioso Manuele Magrini ha incantato la platea con le sue strepitose improvvisazioni al pianoforte, capitanando un valente quartetto che ha messo in evidenza le magiche sonorità del sax soprano di Alessandro Aureli in “In a sentimental mood” di Ellington. Da “Yes or no” di Shorter a “500 miles” di Corea, ottimo sound e buon affiatamento che ha raggiunto il culmine in “Chiaranotte”, trascinante composizione di Magrini con richiami fusion che ha fatto emergere le doti dell’incisivo e poliedrico batterista Sergio D’Isanto, la dinamica e grintosa presenza del bassista Pietro Cavallucci e la grande padronanza tecnica del pregevole chitarrista Matteo Parretta.
Di altrettanto valore sono risultate le performance vocali, proposte dalla classe di canto jazz di Cinzia Alessandroni: dal grande swing di Maria Fiorelli, che ha eseguito in modo molto originale la celebre “Mood Indigo”, alla profonda sensibilità e padronanza vocale di Noemi Nori che con “Insensatez” di Jobim ha saputo emozionare tutto l’uditorio. La cinese Yihan Wang ha proposto in modo accattivante “Thou swell”di Rodgers, seguita da Claudia Aliotta che ha interpretato in modo raffinato “When sunny gets blue”, colorandola con sonorità calde e un poetico tocco blues. I Cantori Moderni di Alessandroni, composti dalla stessa docente, da Michele Fumanti, Giacomo Sembolini, e dalle cantanti Fiorelli e Aliotta, hanno dato un tocco speciale al concerto con la loro esecuzione a cappella di “I got rhythm” di Gershwin, nel brioso ed ironico arrangiamento di Cinzia Alessandroni che, ha raccolto l’eredità artistica del padre Alessandro Alessandroni (compositore di colonne sonore, direttore d'orchestra, arrangiatore e fondatore dell’originario gruppo vocale che collaborò con Ennio Morricone).
Il quintetto vocale ha dato ulteriore prova di bravura in “I got it bad” di Elligton, lasciando emergere un’intensa espressività e una riuscita fusione armonica. Gran finale con la brillante interpretazione di “Fly me to the moon” di Giacomo Sembolini.

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