Con Emozione, Emozione altissima dopo circa quindici anni militanza, di cui tre da coordinatore provinciale di Perugia e nove da coordinatore nazionale dei/delle Giovani Comunisti/e, ieri è finita una delle più belle e importanti esperienze della mia vita.
Voglio salutare e ringraziare tutti i compagni e le compagne che ho incontrato in questo lungo cammino e tutti quelli con cui ho condiviso questa incredibile esperienza.
Abbiamo cercato in questi anni di dare forza ad uno spazio alternativo al neoliberismo, che non fosse dogmatico ma che riuscisse a far confluire le varie moltitudini in un movimento, studiando e provando ad applicare le esperienze come quelle altermondiste di Genova 2001.
Abbiamo provato a farlo senza mai cadere nella nostalgia, senza mai rinchiuderci nelle nostre stanze, nel nostro passato, ma cercando di sperimentare ed attuare soluzioni diverse, consapevoli del fatto che le forme della rivoluzione e dei grandi cambiamenti non si presentano mai in egual modo nel corso della storia.
Sono uno di quei ragazzi che è cresciuto e si è formato non solo grazie all'aiuto dei compagni e delle compagne più grandi del Partito (a cui andrà sempre il mio ringraziamento), ma soprattutto all'interno di uno degli ultimi movimenti che hanno attraversato e animato il conflitto nel nostro Paese: il movimento dell'Onda. Lì abbiamo sviluppato relazioni, conoscenze e pratiche; lì abbiamo sperimentato il conflitto, scontrandoci ripetutamente con lo stato di cose presenti. Eppure, con determinazione, anche quando abbiamo perso, non ci siamo mai arresi.
Abbiamo riscoperto pratiche come quelle del mutualismo, della solidarietà, dell'inchiesta, partecipando attivamente al fianco delle Brigate di solidarietà attiva; dai migranti che arrivavano a Lampedusa, al primo sciopero autorganizzato dei braccianti agricoli di Nardò che ha contribuito a trasformare le condizioni materiali di centinaia di lavoratori. Abbiamo partecipato alle esperienze di autorganizzazione con i terremotati emiliani, ideando e organizzando la Libera Repubblica di Fossoli e tante altre pratiche di lotta e crescita collettiva come le tante iniziative in giro per l'Italia e all'estero: dalla festa dell'Avante in Portogallo alla carovana antifascista della Banda Bassotti in Donbass, dall'incontro con la Lega della Gioventù Comunista a Pechino fino all'accoglienza in Italia delle compagne della gioventù Comunista cubana.
Insomma, in questi circa quindici anni sono state davvero molte le esperienze fatte grazie ai/alle Giovani Comunisti/e e al Partito. Ci sono stati momenti belli ed intensi, altri estremamente difficili e complessi. Ci siamo molto spesso scontrati fino a fare sintesi per poi ricomporci, ma sempre con lo stesso ed unico obiettivo davanti: l'orgoglio di continuare a far crescere questa giovane comunità politica resistente. Senza dimenticare che la nostra è anche la prima generazione a differenza di chi ci ha preceduto che si è trovata ad essere prima militante poi dirigente senza minimamente nessun sostegno economico da parte del partito e anche soprattutto per questo che purtroppo molti di noi hanno dovuto rinunciare per motivi di lavoro e di studio alla possibilità di girare per l’Italia per curare l'organizzazione e soprattutto per essere in prima fila nei movimenti e nelle lotte. Per me che sono cresciuto col megafono in mano è stata dura in questi ultimi due anni tante volte non poter esserci. Il nostro è un partito extraparlamentare e non ci sono risorse per consentire neanche a pochi quadri giovani di dedicarsi all'organizzazione. E abbiamo supplito a tutto questo con fantasia, passione e l'organizzazione usando al meglio le possibilità della rete ma senza rinunciare all'attivismo e alla militanza sul territorio.
Ci tengo, prima di concludere, a salutare e ringraziare in particolar modo i compagni e le compagne che insieme a me hanno fatto parte dell'ultimo esecutivo e che ha guidato questa organizzazione negli ultimi quattro anni perché senza di loro nulla di quello che abbiamo immaginato, sognato, elaborato sarebbe ami stato fatto: Vincenzo Colaprice, Stefano Vento, Antimo Caro Esposito, Clarissa Castaldi, Lorenzo Falistocco e Nicola Comanzo. Non solo compagni, ma prima di tutto fratelli. Con loro mi sono trovato a gestire uno dei momenti più duri per la giovanile, quando sotto pandemia non potevamo più attraversare strade, spazi e movimenti, quando ci siamo inventati da zero nuove forme di partecipazione e confronto. A partire dalla sperimentazione dalla WebTV “Linea Alternativa”, la pandemia ha avuto “il merito” di aiutarci a svelare finalmente alcune contraddizioni del capitalismo che avevamo sempre denunciato e combattuto ma che restavano coperte da troppo tempo sotto il velo della retorica neoliberista. Non a caso è stato questo il tema scelto per la nostra due giorni “Immaginare il futuro per costruire il presente! - Giovani e cambiamenti globali” (19-20 Dicembre 2020), un elemento importante per provare a ragionare sul futuro e ad immaginare un’alternativa possibile di società. Quell’evento riveste per noi un valore politico duplice: in primo luogo i/le GC sono ritornati ad organizzare un’iniziativa nazionale di respiro internazionale come non si vedeva da anni, segno degli importanti progressi compiuti negli ultimi anni; in secondo luogo la due giorni ci ha collocati al centro di un dibattito aperto che non può essere autoreferenziale ma deve necessariamente continuare e aprirsi a tutti quei pezzi del mondo giovanile che lavorano ad un’idea alternativa di società, libera dallo sfruttamento, dal neoliberismo, dall’intolleranza di matrice fascista, xenofoba, omofoba, misogina.
Essere un giovane comunista per me non significa essere solo un militante. Un giovane comunista è prima di tutto un giovane rivoluzionario guidato da sentimenti d'amore, giustizia e libertà. Non solo un resistente, ma colui che ancora oggi in direzione ostinata e contraria continua a battersi per la costruzione di un altro modo possibile!
Il mio in bocca al lupo di buon lavoro e buona lotta a tutto il nuovo gruppo dirigente dei/delle Giovani Comunisti/e, con l'augurio di raccogliere il testimone lasciatogli e di proseguire al meglio questa bellissima storia.
Noi ci siamo, non indietreggiamo, siamo completamente concentrati per non disperdere le nostre energie ed anzi, rilanciare. Siamo pronti a dare forma concreta ai nostri sogni.
Viva il Socialismo! Viva i/le Giovani Comunisti/e!
Andrea Ferroni
 

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