STASERA IN TV LE INTERVISTE DI QUALITÀ: CARLO COTTARELLI, ALESSANDRO DE NICOLA, GIAMPAOLO GALLI, GIORGIO MENCARONI

*Carlo Cottarelli, Alessandro De Nicola, Giampaolo Galli e Giorgio Mencaroni* sono i protagonisti della puntata de* “Le Interviste di Qualità”*, curate da *Giuseppe Castellini*, in onda questa sera giovedì 26 maggio in Tv (stasera *in anteprima in Umbria su Trg-canale 11 alle ore 22,45 – replica domani ore 14,30 –* da domani invece nelle *Tv delle altre regioni italiane*, in giorni e orari differenziati impossibili da sintetizzate qui).

Nella prima parte della puntata *Carlo Cottarelli* (Direttore dell’*Osservatorio Conti pubblici italiani*, già alto dirigente Fmi), *Alessandro De Nicola* (membro del Board mondiale di Orrick e Presidente de “The Adam Smith Society” e *Giampaolo Galli* (Vice Direttore Osservatorio Conti pubblici italiani, già Direttore Generale di Confindustria e parlamentare) discutono sul tema *“L’inflazione prima e dopo la guerra e il debito pubblico italiano”*, trattando con grande acume e semplicità temi complessi, fornendo i dati sul fatto che l’inflazione era schizzata in alto prima della guerra in Ucraina (ad esempio, la guerra ha aumentato solo del 17% il prezzo del gas, che però era già quintuplicato prima) a causa della domanda troppo forte, determinata dalle politiche monetarie ultra espansiva e dal forte aumento della spesa pubblica, tracciando il dilemma in cui si trovano ora le Banche centrali e mettendo sul piatto i seri rischi che corre l’Italia se l’aumento dei tassi di interesse dovesse essere molto forte in chiave anti inflazionistica.

La seconda parte della puntata contiene l’interessante intervento del *Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni* (nel consueto appuntamento *“Il Punto del Presidente”*, curato e prodotto dal Servizio Comunicazione e Stampa della Camera di Commercio dell’Umbria), che interviene su vari temi critici, come il forte aumento delle persone che si dimettono volontariamente dal lavoro (nel 2021 +12% in Italia, con il picco del +20% in Umbria), la situazione per cui le imprese non trovano manodopera e quindi il rischio dell’allargarsi del lavoro nero, l’inflazione che falcidia il potere d’acquisto delle famiglie e la necessità di aumentare le retribuzioni dei lavoratori di 300-400 euro al mese attraverso il taglio del cuneo fiscale che grava sulle buste paga. Non manca una valutazione, molto equilibrata, sugli effetti del Reddito di cittadinanza sul mercato del lavoro, italiano e umbro. Infine, la sottolineatura che l’Umbria è tra le regioni italiani con più laureati senza lavoro: “Una situazione inaccettabile”.

Condividi