Irruzione alla Notari per contestare Yoani Sanchez
di Isabella Rossi
Perugia - Hanno fatto irruzione in una gremita Sala dei Notari, intorno alle 21,30 di ieri sera quando la lunga intervista di Mario Calabresi, direttore di La Stampa, a Yoani Sanchez, la dissidente cubana nota in tutto il mondo per il suo blog "Generazione y", era appena cominciata. Con cori, striscioni ed una pioggia di "banconote" dove era stampato il volto della blogger cubana e la richiesta "Tenetevi Yoani e ridateci i cinque. Gerardo, Ramon, Antonio, Fernando e René liberi", i contestatori sono riusciti per alcuni minuti ad invadere il palco, per poi lasciare verso le 9,39 la Sala coperta di volantini sulle note di "Bella ciao".
In tutto questo la Sanchez, abituata a manifestazioni di dissenso a Cuba, come lei stessa ha rivelato, non ha perso mai la calma. Imperturbabile è rimasta seduta accanto a Calabresi, in paziente attesa che l'intervento dei suoi contestatori finisse. Visibilmente alterata è apparsa invece l'organizzatrice del Festival del giornalismo, Arianna Ciccone che ha chiesto ai contestatori di andarsene. "Di fronte a tutto ciò le mie argomentazioni si alzano più forti", ha commentato la blogger ringraziando gli attivisti per le critiche mosse". Già nel pomeriggio l’associazione Asicubaumbria aveva organizzato un volantinaggio di fronte all’ingresso della Sala dei Notari denunciando che quello di Sanchez “è uno dei pochissimi siti cubani non oscurati dagli Usa”.
“Sono una giornalista, non sono un’oppositrice” Tra le critiche mosse alla Sanchez sul volantino quella di “non avere una professione e presentarsi spesso come guida turistica”. Ma della sua attività giornalistica e su come sia maturata in lei la scelta di scrivere e raccontare attraverso un blog, “perché a Cuba in tivù non avrei nemmeno un minuto di spazio”, ha parlato la stessa blogger durante la lunga intervista rilasciata a Calabresi davanti al pubblico del Festival del Giornalismo. “Io non sono un’oppositrice, lo è la realtà cubana. Perché per noi cubani non ci possono essere partiti politici ed ideologie”, ha precisato.
“La memoria Usb rivoluzionerà Cuba” Anche la passione per la tecnologia e l’informatica, iniziata con la costruzione artigianale di un pc “un Frankenstein”, è stata motivata dal desiderio di “stampare il mio primo giornale”, ha riferito. E ora a fare la differenza, secondo Sanchez “è la memoria digitale Usb a Cuba ha rivoluzionato lo schema informativo”. Anche sul governo di Raul Castro, netto è stato il commento della blogger: “Ha un peccato originale: non è stato eletto, ha ricevuto al presidenza per questioni di sangue”.
“Agli Usa ho chiesto la fine dell’Embargo”. Inoltre, ha chiarito Sanchez: “Io non rappresento nessun gruppo politico e nessuna ideologia. Credo che militanza e giornalismo siano due cose incompatibili.” Rispondendo ad alcune domande dal pubblico la blogger ha riferito di essere stata al Senato americano per chiedere la fine dell’Embargo

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