MARSCIANO - Un piccolo grande evento le cui offerte andranno a favore di Telethon e del Movimento per la Vita. È quello che, con il patrocinio del Comune di Marsciano, si terrà mercoledì 19 dicembre, al teatro Concordia, alle ore 21, quando a calcare il palco del teatro sarà don Antonio Santantoni, che, dopo 43 anni di “assenza” farà ritorno presso la sua comunità di origine.

Questo prete marscianese, classe 1939, è da sempre attivo nella vita culturale dell’Umbria e dell’Italia. Teologo liturgista, scrittore poliedrico ed elegante, non certo conformista, ha saputo conciliare un’attività teologica apprezzata su scala internazionale con una produzione di opere letterarie in prosa e in poesia, dove si combinano teatro, saggistica, narrativa, devozione popolare e rigore liturgico. Da oltre trent’anni esercita anche, con buon successo personale, un giornalismo impegnato e di frontiera. Grazie alla coincidenza della stampa del suo ultimo libro, “Ricomincio da 65” in cui racconta la personale esperienza della malattia e della provvidenziale guarigione, in uscita tra pochi giorni nelle migliori librerie, è nata l’idea di dar vita a un incontro che possa segnare in qualche modo il ritorno di don Antonio a Marsciano, cioè il suo rientrare a far parte della sua comunità originaria, sia pure da vicinissimo “esterno”, essendo parroco di Casalina e Rettore del Santuario della Madonna del Bagno.
In questo incontro don Antonio leggerà brani delle sue opere mentre P. Fernando Sulpizi, apprezzato musicista noto su scala internazionale, eseguirà in prima assoluta un oratorio composto su testi di don Antonio. Sul palco anche un piccolo coro di bambini che eseguirà due celebri arie natalizie inglesi su parole italiane di don Antonio.
“Nell’augurare un buon ritorno a don Antonio – afferma l’Assessore alla cultura del Comune di Marsciano Valentina Bonomi – l’Amministrazione comunale rinnova il proprio sostegno, come già avvenuto negli anni scorsi, ad un progetto, quello di Telethon, le cui finalità di supporto alla ricerca scientifica per lo studio e la cura della distrofia muscolare e delle malattie genetiche rare, sono assolutamente meritevoli”.

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