ROMA - « […] Ma anche su questo terreno va detto che gli anni di cui stiamo parlando hanno espresso qualcosa di più, che pochi hanno avuto occasione di sperimentare come chi ha vissuto gli anni ‘70, ed è l’estrema superiorità dell’intelligenza collettiva. Lavorare insieme, lavorare in tanti […] appena esplode il movimento esplode l’intelligenza, la capacità di sintesi, l’individuazione di obiettivi significativi, le forme di lotta; dentro quella pratica c’è una grande mobilitazione dell’intelligenza e una capacità di sperimentare un’intellettualità diversa. E’ impossibile che la società cambi se dentro i movimenti non si realizza capacità intellettuale. In quel momento anche la più misera delle assemblee ti fornisce strumenti di conoscenza e di elaborazione che riescono a dare un nuovo impulso. E’ l’intelligenza, il desiderio comunicato che circola che ti permette di pensare le forme di lotta possibili, che altrimenti non ti verrebbero nemmeno in testa.»

 

E’ l’epigrafe del libro di Anna Maria Bruni “L’unica possibilità di essere normale”, 40 anni di lotte sociali a Roma attraverso la voce di un maestro elementare. In uscita per la Vertigo editrice, in occasione della fiera “Più Libri Più Liberi” aperta dal 6 dicembre fino al 9 al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma, l’autrice sarà presente domani mattina 8 dicembre per parlare del suo libro presso lo stand dell’editore. Una presentazione informale, per conversare direttamente con chiunque è interessato ai tanti temi che il libro affronta, intrecciati con le lotte per la scuola democratica e di massa degli anni ’60 fino a quelle per la scuola pubblica statale dei giorni nostri. La capacità di auto-organizzazione dei Comitati di lotta, dei docenti per il contratto dell’87, per arrivare ai Coordinamenti e alle occupazioni attuali. Un percorso attraversato dalla critica dei partiti della sinistra e della Cgil, ma anche una messa a fuoco di quella capacità di affiatamento sostanziale attraverso idee ed impegno vissuti insieme quotidianamente. L’elemento che ha permesso per una lunga stagione l’affermazione della cultura della condivisione e, attraverso di essa, l’affermazione di un’idea di società e di cittadinanza, unica possibilità di scardinare l’atomizzazione del modello liberista, per “tornare ad esser uomini” come recita l’ultima strofe della canzone citata alla fine. “L’unica possibilità di essere normale”, appunto.

SABATO 8 DICEMBRE -  PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI – dalle 10 alle 12, Stand Vertigo
Palazzo dei Congressi dell'Eur - Roma

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