Il 24 novembre, alle ore 17,30, presso la Galleria d’Arte Artemisia, verrà inaugurata la mostra di UGO NESPOLO, l’enfant terrible dell’arte contemporanea, dal titolo  SIC ET SIMPLICITER. Curata da Cesare Pippi, in collaborazione con Rita Giacchè, responsabile della Galleria d’Arte Artemisia, la mostra è allestita con una selezione di 22 opere (acrilici su legno, vetrofanie e tecniche miste su carta) del maestro torinese rappresentative del percorso creativo, dagli anni Novanta a oggi, di uno degli artisti più attivi ed eclettici dell’arte contemporanea, in cui regna incontrastato il colore, vero veicolo della fantasia.
L’opera, Sic et Simpliciter (acrilici e collage su legno, 2009), che fornisce il titolo alla mostra, racchiude in sé le linee fondamentali del pensiero di Nespolo: rendere l’arte un naturale complemento delle attività umane e utilizzare con semplicità tutti i mezzi di espressione, attraverso un’eccezionale conoscenza delle tecniche pittoriche e dei materiali e rivelando la sua idea che l’arte debba essere sdrammatizzata, i miti rielaborati, le opere rese leggere e allegre. Mai legata in maniera assoluta a un solo filone, la sua produzione si caratterizzò subito per una spiccata impronta ironica e trasgressiva, per un personale senso del divertimento. Nespolo ha sempre condotto una fervida attività espositiva, nell'intenzione di sottolineare il rapporto fra arte e gioco, cimentandosi nei settori più disparati grazie al suo stile unico e inconfondibile.
I ‘puzzles’, che del lavoro di Nespolo diventano forse la più riconoscibile cifra distintiva, nascono da un passatempo molto diffuso negli anni dell’esordio dell’artista: il 'traforo', dove la componente ludica non è disgiunta da quella esecutiva, artistica e creativa. Nespolo ritaglia e rifila pezzi sagomati di legno, poi incastrati e fatti combaciare fra di loro per comporre figure dai contorni irregolari; tessere perlopiù monocromatiche, che danno vita alla combinazione di inedite immagini policrome.
Con la sua lettura caleidoscopica, Nespolo, dimostra, inoltre, che la comunicazione e la pubblicità possono essere affrontate senza che l’arte ne resti impoverita o demolita.

 

Pittore e scultore di fama internazionale, artista poliedrico, designer, illustratore, cineasta, Ugo Nespolo è uno dei maestri dell'arte contemporanea mondiale. Diplomatotosi all’Accademia Albertina, con Enrico Paolucci, in seguito si laurea in Semiologia all’Università di Torino. Stimolato dalle ansie di rinnovamento degli anni Sessanta, Nespolo è attratto in particolare da New York: nel 1967 cominciano i suoi viaggi negli Stati Uniti, dove entra in contatto con il newdada e i post-dadaisti del movimento Fluxus e dove frequenta i set hollywoodiani. A Milano (dove nel 1972 inaugura il “Premiato studio d’arte Baj & Nespolo”) conosce Jack Kerouac e Allen Ginsberg; quest’ultimo diventa il protagonista del suo film A. G. (1968).

Nespolo coniuga l’arte figurativa, centro della sua attività, con altre forme di espressione, tra cui il teatro, la letteratura, la musica. Estremamente vitale anche il suo rapporto con il cinema (fu Man Ray, durante un incontro a Parigi, a consigliargli di “usare la cinepresa come un pennello”): è della fine degli anni Sessanta l'esperienza del Cinema degli Artisti, esperimento di contaminazione tra le arti ispirato al New American Cinema, realizzato con Mario Schifano; protagonisti dei suoi film sono stati tra gli altri Lucio Fontana, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti ed Enrico Baj. Porta inoltre la sua firma il “Progetto Italia”, filmato prodotto da Cinecittà di cui è testimonial l’attore Giancarlo Giannini. Nel 2011 diventa presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, istituzione di eccellenza apprezzata a livello internazionale, grazie anche al suo impegno dietro alla cinepresa e a il suo eclettismo, unito alla volontà di portare l’arte nel mondo reale.

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