MAGIONE - Il loro fuoristrada issato di traverso su una barca pericolosamente piccola, tenuto fermo da quattro sassi, attraversa il lago, del tutto imprevisto, nato due anni fa dalla frana che ostruì il fiume Hunza, sotto la Catena del Karakoram.

 

E' l'immagine che meglio riassume le incognite e il fascino di un viaggio avventuroso in Oriente, sulle orme di Giovanni da Pian di Carpine, di Marco Polo e di tutti i grandi che nei secoli si spinsero verso terre misteriose e sconosciute.

Lo hanno fatto l'estate scorsa, in 59 giorni e per 33.000 chilometri, Giulio Menichini, Andrea Calandri, Armando Romano, Gabriele Greco. Quattro giovani partiti simbolicamente dalla piazza di Magione, in omaggio al frate francescano che 760 anni fa raggiunse Karakorum per incontrare il temibile Gran Khan dei Mongoli. Da lì si sono spinti nel Deserto del Gobi, in Cina, Tibet, Nepal, India, Pakistan, Kirgikistan, Tajikistan, Uzbekistan,Turkmenistan, Iran.

 

Sabato 24 novembre, nell'ambito della manifestazione 'Olivagando', saranno a Magione (Sala Officina teatrale La Piazzetta alle 17,30), per presentare una selezione delle foto più belle e le emozioni di un'invidiabile avventura, seguita giorno per giorno e cliccatissima, sul sito www.aborderlessworld.com. Ingresso gratuito: si accettano libere offerte da destinare al Progetto bambini di strada di Ulaan Bataar, sostenuto dal Comitato per la promozione della figura di Fra' Giovanni da Pian di Carpine che organizza la manifestazione.

Giampietro Chiodini

Condividi