L’approfondimento dedicato al cinema di IMMaginario 3.0 si apre, mercoledì 21 novembre alle ore 18 presso il Teatro Pavone, con la proiezione del film su Pietro Ingrao “Non mi avete convinto” di Filippo Vendemmiati. A presentare il film sarà lo stesso regista Filippo Vendemmiati, insieme a Wladimiro Boccali, sindaco del Comune di Perugia.

 

Il fulcro del film è l’intervista, interpretata come momento di trasmissione e strumento di rivelazione, dalla pagina scritta al grande o piccolo schermo. Attraverso domane sospese e risposte attese Pietro Ingrao, politico e giornalista nato nella provincia di Latina, si racconta a Filippo Vendemmiati producendo nello spettatore nuove e sorprendenti indicazioni di senso, nuove pillole di verità politica ed esistenziale. Incalzato da domande fuori campo, Ingrao dialoga idealmente con uno studente, interrogandolo a sua volta sulle cose del mondo e sul paese che lui ha difeso da partigiano, ricostruito da politico e aiutato a sognare da sceneggiatore, frequentando il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e gravitando nel mondo neorealista, l’Italia.

Fu la guerra di Spagna a segnare la coscienza politica di Ingrao che se da bambino Pietro voleva la luna e da ragazzo voleva fare il cinema, da uomo sarà il direttore dell’Unità e verrà eletto parlamentare del Pci. Il sogno di Ingrao era quello di realizzare la rivoluzione socialista, visione e illusione ce produrranno quello che lui stesso ha definito “un errore imperdonabile”.

 

Alternando immagini di archivio e dichiarazioni, Non mi avete convinto ripercorre le tappe della vita pubblica e privata di Ingrao, muovendo dal suo primo discorso pubblico a Lenola, paese natale, attraversando il suo Novecento (quello delle guerre, della ricostruzione, del boom, delle tensioni, delle stragi) e rinnovando le sue stagioni (quelle della candidatura, del congedo, della presidenza alla Camera, dello scioglimento del partito comunista, della genesi del partito democratico della sinistra, della ‘pensione’, del buen retiro). Eliminate le domande e montata l’intervista come se fosse un racconto e non un elenco di risposte, Vendemmiati lascia che Pietro Ingrao parli direttamente alla testa e al cuore dello spettatore, fotografando un secolo e una testimonianza che rivendica il proprio diritto al dubbio, perché è quando ‘non si è convinti’ che si continua a cercare.

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