Un'altra perla barocca per la collana di successi della Pan Kalon
PANICALE (PG) - È ormai tradizione consolidata, da quasi quindici anni, che al Teatro Comunale «Caporali» di Panicale pubblico si stupisce riscoprendo e riproponendo perle dell’opera barocca. Artefice di questa piacevole tradizione è Virgilio Bianconi, questa volta tramite l'associazione PAN KALON. Spesso assieme al suo sodale, l’incontenibile regista veneziano Marco Bellussi, ricercano partiture dimenticate o addirittura mai rappresentate in epoca moderna, soffiano via due o tre secoli di polvere e le rimettono in scena splendenti di novità e vivaci come una commedia cinematografica.
Questa volta è toccato a Zamberlucco e Palandrana, opera buffa in tre atti di Alessandro Scarlatti, musicista che proprio in questo periodo è fatto oggetto di studi approfonditi. L’evento fa parte della XI edizione del Festival Organistico Morettini che ha come direttore artistico il M°Eugenio Becchetti, altro personaggio che sulla musica antica ha le idee molto chiare visto che, oltre a suonarli in modo magistrale, costruisce artigianalmente organi, spinette e clavicembali.
Complice dell’operazione questa volta è Marcella Ventura, la sensuale Maddalena del Rigoletto messo in scena da Virgilio Bianconi al Festival di Preggio, che con notevole auto-ironia si cala nei sontuosi panni neogotici della vedova Palandrana, inalberando una testa completamente calva e affrontando con la consueta sicurezza della sua voce brunita i virtuosismi della musica antica della quale è protagonista indiscussa, inscenando le smanie amorose dell’anziana gentildonna con un brio e una padronanza scenica degni di un altro celebre calvo della lirica (lui, calvo davvero).
Di Virgilio Bianconi, vivacemente caratterizzato da bravo manzoniano, stupisce sempre la notevole vis comica, insospettabile in un artista versatile e intenso ma che per statura fisica e corpo vocale sembrava dover essere confinato ai ruoli drammatici. Invece riesce come suo solito a tratteggiare un personaggio da grande caratterista (che conosce bene la differenza tra carattere e caricatura) guidando la sua notevole voce in agilità inaspettate, possibili solo dopo alcuni buoni lustri di esperienza di palcoscenico.
Una menzione speciale per la frizzante Federica Agostinelli nel ruolo muto di Moschetta che dimostra grande ironia e padronanza scenica.
Vivacissima e spumeggiante la regia di Marco Bellussi, giocata su tempi veloci, con momenti di grande comicità e guizzi piccanti, gag, trovate, colpi di scena che catturano l’attenzione del pubblico fino all’ultima nota, aiutata da luci e costumi dai colori vivi e molto indovinati, e che coinvolge in esuberanti ruoli di mimo Alessandro Bogini Pitzalis, Daniela del Buono e Davide Simoncini, capitanati da una Alice Spito in forma scenica strepitosa che dimostra che non ci sono piccoli ruoli per i grandi interpreti.
Veramente ottimo l’ensemble musicale che con notevole eleganza accompagna l’opera: Paolo Castellani al violino, Mauro Businelli al violoncello, Vladimiro Vagnetti all’oboe e Paola Ceccarelli al clavicembalo, tutti solisti e membri di prestigiose formazioni orchestrali.
Uno spettacolo memorabile che, ci si augura, non rimarrà confinato allo spazio affascinante ma ristretto del Teatro «Caporali» ma possa essere portato in tournée e goduto da tutti gli appassionati di musica antica ma soprattutto di buon teatro.

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