Premio Nazionale di Narrativa Maria Teresa di Lascia: oggi il gran finale
Annunciate le opere finaliste dell’edizione 2012 del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia”: Undicesimo comandamento di Elena Mearini (Collana Perdisa Pop, Gruppo Perdisa Editore), Antartide di Laura Pugno (minimum fax), Le madri cattive di Nicoletta Vallorani (Collana Petrolio, Adriano Salani Editore).
Undicesimo comandamento di Elena Mearini. Antartide di Laura Pugno. Le madri cattive di Nicoletta Vallorani. Sono le tre opere selezionate dalla Giuria scientifica del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia” per la fase finale del concorso. Il Premio, riservato alle donne, è organizzato dal Comune di Fiuminata (MC) e dal Comune di Rocchetta Sant’Antonio (FG), tappe fondamentali della vita e dell’esperienza letteraria e politica di Maria Teresa Di Lascia, vincitrice del Premio Strega nel 1995 con il romanzo “Passaggio in ombra”. L’edizione 2012 del Premio Nazione di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia” è ospitata dal Comune di Fiuminata. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 15 Settembre alle ore 16.30 presso la Villa Comunale.
Oltre 80 le opere pervenute al Comune di Fiuminata, fra romanzi e raccolte di racconti, per la sesta edizione del Premio. La Giuria scientifica è presieduta dal prof. Alfredo Luzi, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università degli Studi di Macerata. Al suo fianco, la prof.ssa Margherita Ganeri del Dipartimento di Filologia dell’Università della Calabria, e la prof.ssa Carla Carotenuto, ricercatore presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne dell’Università degli Studi di Macerata.
Le tre opere letterarie finaliste saranno ora distribuite ai componenti della Giuria popolare, rappresentativa del Comune di Fiuminata e del Comune di Rocchetta Sant’Antonio. I voti espressi dalla Giuria popolare si sommeranno a quelli assegnati dalla Giuria scientifica, e dalla somma degli stessi risulterà l’opera vincitrice.
Il Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia”
Trascorsi dieci anni dalla morte di Maria Teresa Di Lascia, le amministrazioni comunali di Rocchetta Sant’Antonio – dove Maria Teresa è nata – e di Fiuminata – dove è nata sua madre e dove Maria Teresa riposa – decidono, in accordo con la famiglia, di organizzare un premio letterario in suo onore, riservato alle donne.
Il Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia” è stato protagonista presso lo stand della Regione Marche al Salone Internazionale del Libro 2012 di Torino.
L’organizzazione della sesta edizione del Premio è curata da Anna Grilli, assessore alla Cultura del Comune di Fiuminata, e dalla dott.ssa Lucia Castelli, responsabile della Biblioteca Comunale “G. Libertazzi” del Comune di Rocchetta Sant’Antonio.
Maria Teresa Di Lascia tra passione politica e letteratura
Maria Teresa Di Lascia nasce il 3 gennaio 1954 a Rocchetta Sant’Antonio, borgo del foggiano che si trova “su quell’altura dove si pone il confine su tre diversi sentieri – che separa la Puglia dalla Basilicata e questa dall’Irpinia”. Conseguita la maturità classica, la Di Lascia si iscrive alla Facoltà di Medicina di Napoli – allo scopo di diventare missionaria laica nelle regioni più povere del mondo – che abbonderà dopo tre anni perché completamente assorbita dall’impegno politico all’interno del Partito Radicale. Nel 1982, diventa vicesegretaria del partito, durante la segreteria di Marco Pannella, e deputata durante la IX legislatura. Nel 1993 prende forma il progetto che meglio di ogni altro sintetizza le aspirazioni di Maria Teresa Di Lascia: fonda e dirige, insieme a Sergio D’Elia, Nessuno Tocchi Caino, la Lega di cittadini e di parlamentare per l’abolizione della pena di morte nel mondo, di cui scrive lo statuto e le tesi fondamentali. Nell’idea della Di Lascia, il segno che Dio appone su Caino perché non sia ucciso rappresenta il marchio della garanzia, della giustizia che non dà la morte, ma la vita, il vero diritto dell’uomo.
L’intensa attività politica di Maria Teresa Di Lascia non le impedisce di coltivare una passione o, meglio, una “necessità” – come lei stessa dice – che è quella dello scrivere. Anzi, i sentimenti e la stessa forza che la Di Lascia investe nell’impegno politico sono gli stessi che riesce a esprimere nell’intensa e creativa attività letteraria. Il romanzo della sua vita – Passaggio in ombra – lo scrive dal 1988 al 1992. Pubblicato nel gennaio del 1995 da Feltrinelli, il successo ottenuto da Passaggio in Ombra sorprende persino la casa editrice. E nel settembre dello stesso anno arriva il Premio Strega. Ma Maria Teresa Di Lascia non può ritirare il premio, perché se n’è andata un anno prima, il 10 settembre 1994, per un tumore, pochi mesi dopo aver sposato Sergio D’Elia. Maria Teresa Di Lascia riposa nel cimitero di Fiuminata e sulla sua lapide c’è scritto: “Grazie di tutto”.
Le opere finaliste
Undicesimo comandamento
Autore: Elena Mearini
Editore: Perdisa
IL LIBRO - Serena è una giovane donna che conosce il dolore e la solitudine. A soli cinque anni ha perso entrambi i genitori ed è stata cresciuta da Rinaldo, uno zio costretto ad abbandonare la carriera di pugile per occuparsi di lei. Allevata in un clima di amarezza e disperazione, Serena sposa un uomo violento, di cui subisce i maltrattamenti senza battere ciglio, perché ha deciso di portare una croce, di replicare il cammino di Cristo, le stazioni della Passione, convinta che per ogni pena subita le verrà data in premio una dose di affetto. Così Serena sopporta come un Cristo al femminile, fi no a quando si accorge che la storia della croce è difettosa, che il mondo reale non concede premi e che lei ha il dovere di reagire.
L’AUTORE - Elena Mearini è nata nel 1978 e vive a Milano. Ha esordito nel 2009 con il fortunato romanzo sul tema dell’anoressia “360 gradi di rabbia” (Excelsior 1881). Tra le sue molte attività, conduce laboratori di scrittura creativa nelle carceri italiane e scrive articoli legati a tematiche sociali.
Antartide
Autore: Laura Pugno
Editore: minimum fax
IL LIBRO - Dopo un periodo trascorso tra i ghiacci polari al seguito di una spedizione scientifica, Matteo torna in Italia. Alle spalle, un incidente sott’acqua, che i colleghi sospettano essere stato un tentativo di suicidio. A Roma lo attende una vita lasciata in sospeso: tutto ciò che partendo aveva abbandonato gli ripiomba presto addosso. Suo padre muore, lasciando tutto in eredità alla Casa di Miriam, una struttura alberghiera in un paesino delle Alpi: proprio dove, nel giro di poco, morirà il padre di Sonia, la ex moglie con cui Matteo aveva quasi perso i contatti. Troppo per essere una coincidenza. Sonia e Matteo saranno costretti a ritrovarsi, questa volta tra i ghiacciai di montagna, nella Casa di Miriam, la quale lentamente svelerà i suoi segreti: fino a che punto la morte è un trauma violento? Quando può essere invece una scelta? E quando è davvero naturale? Solo nel cercare risposte sulla fine, Matteo potrà dare un nuovo inizio alla propria vita. Un giallo inconsueto, dalla suspense raffinata, animato dalla scrittura nitida e potente di una delle più originali scrittrici italiane di oggi.
L’AUTORE - Laura Pugno è nata a Roma nel 1970. Ha pubblicato un romanzo, Sirene (Einaudi 2007), finalista al Premio Bergamo e vincitore del Premio Libro del Mare 2008; una raccolta di racconti, Sleepwalking (Sironi 2002); due raccolte poetiche, Il colore oro (Le Lettere 2007) e Tennis (nem 2002); e i testi teatrali di DNAct (Zona 2008).Per minimum fax ha pubblicato i romanzi Quando verrai(2009) e Antartide (2011).
Le madri cattive
Autore: Nicoletta Vallorani
Editore: Salani
IL LIBRO - Annie è una fotografa. I suoi set sono quelli della cronaca nera, i suoi scatti sono gallerie di occhi, mani, labbra strette, volti segnati dal lutto. Soprattutto di donne. Ariel è una psichiatra. Ripara anime segnate dalla nevrosi, dalla depressione, dalla follia. Soprattutto di donne. Annie e Ariel sono amiche d’infanzia: la prima ha lasciato il paese di origine per trasferirsi a Milano, alla ricerca di un mondo meno oppresso, meno chiuso, più disposto a farsi amare; la seconda è rimasta, e ha trasformato il desiderio d’amore in disciplina e controllo di sé. Si ritrovano dopo molti anni, su una scena del crimine: una madre ha ucciso il proprio figlio. Un caso non insolito nell’esperienza di entrambe, e che spinge Ariel a proporre ad Annie di lavorare insieme. Ma a quel caso se ne aggiungono altri: altre madri assassine, donne che Ariel conosceva e curava. Anche Annie le conosce, perché le ha catturate nelle sue fotografie; e ora quei visi cominciano a popolare le sue notti, come se volessero rivelarle una verità troppo sconvolgente per essere accettata fuori dal sogno…
L’AUTORE – Nicoletta Vallorani è nata a Offida (AP) nel 1959 e vive a Milano, dove insegna Letteratura Inglese all’Università, e dove cura un Festival di cinema documentario (Docucity). Ha scritto romanzi e racconti di genere e non. Con Einaudi – Stile Libero, ha pubblicato Eva (2002) e Visto dal cielo (2004). I suoi romanzi per ragazzi sono usciti quasi tutti con Salani; i più recenti sono Come una balena (uscito nel 2000 e ristampato nel 2008) e Il nome segreto della guerra (2006). Cordelia, del 2006, è l’unico suo romanzo pubblicato non di genere, ed è forse il più amato. Con Barbara Garlaschelli, ha curato l’antologia di racconti noir Alle signore piace il nero (Sperling & Kupfer 2009), mentre nel 2010 ha pubblicato Lapponi e criceti (Edizioni Ambiente) e nel 2011 Le madri cattive (Salani – Petrolio). È tradotta in Francia da Gallimard e nel Regno Unito da Troubadour Publishing. È tra le socie fondatrici dell’Associazione Culturale Tessere Trame.

Recent comments
12 years 8 weeks ago
12 years 8 weeks ago
12 years 8 weeks ago
12 years 9 weeks ago
12 years 9 weeks ago
12 years 9 weeks ago
12 years 9 weeks ago
12 years 9 weeks ago
12 years 9 weeks ago
12 years 9 weeks ago