Dal primo gennaio ad oggi 15 agosto sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 390 lavoratori ( tutti documentati), oltre 720 dall'inizio dell'anno se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade. L'Osservatorio considera come "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa. Molte vittime non hanno nessuna assicurazione e muoiono svolgendo l'attività in "nero".

 

I morti sui luoghi di lavoro sono per il 30,8% in agricoltura, di questi, la metà schiacciati dal trattore (già 65 dall'inizio dell'anno) . Edilizia 29% di morti sul totale, in questa categoria il 30% sono causate da cadute dal’alto. Industria 16,1%, quasi la metà di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autrasporto 5,1%, Il 3% Esercito Italiano (Afghanistan). Il 2,65 nella Polizia di Stato ( tutte le morte in servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta' delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%, dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza del’età.

Morti sui luoghi di lavoro nelle regioni e province. La regione Lombardia ha già 44 morti e la provincia di Brescia con 14 morti risulta seconda per numero di morti se si esclude la provincia di Modena che ha tantissimi lavoratori morti per il terremoto, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici in questa triste classifica delle province con più morti sui luoghi di lavoro. L'Emilia Romagna ha 46 lavoratori morti di cui 18 deceduti sotto le macerie dei capannoni industriali del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Modena 17 morti e di Ferrara 7 morti, Reggio Emilia 4 morti, Bologna 4 morti, Parma 3 morti, Piacenza 2 morti. La Toscana registra 27 morti (35 con i morti in mare sulla Costa Concordia affondata sulle coste dell'isola del Giglio) , dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia di Livorno ha 5 morti. Il Piemonte registra 30 morti , la provincia di Torino risulta in questo momento con 16 vittime la prima in Italia per numero di morti. Campania 28 morti, provincia di Salerno 11 morti, di Avellino 8 morti. Calabria 16 morti, con la provincia di Reggio Calabria con 5 morti. Veneto 22 morti con la province di Verona 6 morti e Vicenza e Treviso 4 morti. La Sicilia 21 morti, con la province Palermo 5 morti, Catania e Messina 4 morti, Agrigento e Trapani 3 morti. Lazio 16 morti con la province di Frosinone con 6 morti e di Roma con 5 morti. Puglia 17 morti, province di Bari 8 morti e di Brindisi 4 morti. Abruzzo 16 morti con la province di Chieti con 7 morti e di Pescara con 6 morti. Trentino Alto Adige 14 morti, provincia di Bolzano 9 morti. Liguria 12 morti, con la provincia di Genova con 6 morti. Marche 8 morti con la provincia di Ancona con 4 morti. Friuli Venezia Giulia 10 morti, Basilicata 6 morti, 4 nella provincia di Matera 2 in quella di Potenza . Umbria 9 morti, provincia di Perugia 8 morti. Sardegna 7 morti, Molise 4 morti.

 

Non vengono segnalati a carico delle province i lavoratori che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori morti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade e non solo. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali"

Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel 2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011 del'Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti sui luoghi di lavoro per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti all'età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d'infortuni mortali.

 

Sono 78 dall'inizio dell'anno i suicidi legati alla crisi economica di cui siamo a conoscenza. Ci sono imprenditori che non riescono a pagare le tasse, lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro o di aziende in crisi. Queste tragedie non si possono considerare infortuni sul lavoro, ma hanno per la loro drammaticità un forte impatto sociale

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