Presentata, questa mattina, la “festa delle campane e del dialetto perugino”
PERUGIA - La cena sull’aia, la battitura “col motore a vapore “, le mostre d'arte, i laboratori, la fattoria didattica, le scene di vita contadina, un concerto itinerante di Campane con il gruppo Desantis-Corinaldi di Cingoli (MC), la rievocazione della fusione delle campane alla quale partecipano più di 50 fra attori e figuranti, ma anche iniziative sull’ambiente, sono alcune delle caratteristiche che rendono unica la “Festa delle Campane e del dialetto perugino”, in programma a Civitella d’Arna dal 17 al 26 agosto prossimi.
Promossa dalla ProArna e sostenuta dal Comune di Perugia, l’iniziativa è stata presentata questa mattina, in una conferenza stampa, in Piazza IV Novembre, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Lorena Pesaresi, del presidente dell’associazione Lamberto Salvatori e dell’imprenditrice Maura La Cava, dell’organizzazione.
La conferenza stampa è stata preceduta, come ormai da tradizione, da una sfilata di un gruppo di figuranti, circa 40, con calessino e cavallo che hanno attraversato, partendo da Piazza Italia, Corso Vannucci, destando l’interesse dei presenti. Il corteo ripropone uno spaccato di vita di metà ‘800 quando, a Civitella d’Arna vennero fuse le campane, tuttora presenti sul campanile della chiesa.
L’assessore Pesaresi ha sottolineato l’importanza delle tradizioni, della storia e della cultura del nostro territorio e ha detto che “l’evento propone una delle rievocazioni storiche più importanti della città e anche per questo rappresenta un ulteriore arricchimento per tutto il territorio perugino”. Ha poi sostenuto “il ruolo dinamico, collaborativo e propositivo delle associazioni locali”, ricordando che “è partito proprio da Civitella d’Arna il progetto ‘Adotta una strada’ per contrastare l’abbandono dei rifiuti lungo le strade”. Civitella d’Arna è anche una delle ecofeste del territorio, che “da quattro anni – ha evidenziato Pesaresi - limita la produzione di rifiuti, usa stoviglie biodegradabili, fa la raccolta differenziata, eroga informazioni sul rispetto dell’ambiente”. In proposito, ha annunciato che l’assessorato all’Ambiente sta realizzando un monitoraggio delle ecofeste.
Tra i vari appuntamenti, sabato 25 agosto alle 17.30 è in programma un “incontro-dibattito su “Le associazioni e l'Ambiente: Il progetto Adotta una Strada” con la partecipazione dell’assessore Pesaresi.
Il presidente Salvatori ha parlato del coinvolgimento di tutta la comunità di Civitella d’Arna attorno alla festa, compresi i bambini. “Quest’anno, per la prima volta – ha aggiunto – la rievocazione si concluderà con una vera fusione a opera della fonderia Grifo di Miralduolo, messa in scena dal gruppo teatrale d’Arna e diretta da Giuseppe Tufo”.
Origine e storia della Festa delle Campane
E’ dal 2000 che Civitella d’Arna ripropone la “Festa delle Campane”, grazie all’impegno dei suoi abitanti e della ProArna.
Quest’anno ricorre il 162° anniversario della fusione delle campane (1850-2012)
“L’idea – ha spiegato il presidente della ProArna, Salvatori – scaturisce dalla lettura di un diario parrocchiale, custodito in canonica, in cui viene descritto l’atto della fusione delle campane che avvenne nelle cantine del convento dei Padri Filippini, a opera dei fonditori fratelli Sini di Acquapendente di Viterbo, nel 1850. Nel diario sono riportati minuziosamente tutti i fatti, dall’arrivo dei fonditori, fino alla colata del metallo negli stampi. Il documento riporta che fossero “centocinquanta parrocchiani ad assistere, recitando le litanie della Vergine, alla colata del metallo per la liquefazione del quale occorsero 7 ore di fuoco. La campana maggiore pesa kg. 536, è dedicata all’Immacolata e reca incise, tra le altre, le seguenti parole: “la mia voce è voce di vita, vi chiamo alla sacre funzioni: venite!!! La seconda pesa kg. 264, è dedicata a S. Vincenzo Ferreri e reca inciso: “Vi chiamo alla Chiesa – allontano la tempesta”. La terza pesa kg. 127, è dedicata a S. Eurosia ed ha inciso: “Piango i defunti, chiamo i vivi, allieto le feste”.
Oltre alle 3 campane, il parroco, per abbattere i costi, fece fondere, nei giorni successivi, anche 2 campane di Ripa, 3 di Monteleone, 3 di Collazzone, 1 di Città della Pieve e 1 di Santa Maria degli Angeli. Al termine, le campane vennero portate a Perugia e benedette dall’Arcivescovo Monsignor Gioacchino Pecci e suonarono per la prima volta alle 23.00 del 7 dicembre 1850.
I figuranti rappresentano le famiglie di contadini e di braccianti dell’epoca, le famiglie nobili dei Baldelli e Degli Azzi, proprietari del Castello, il parroco Don Francesco Baldelli e due Guardie nazionali. I costumi d’epoca sono stati riprodotti fedelmente con l’ausilio di materiale fotografico.

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