UMBERTIDE – Ormai anche la 22esima edizione di Rockin’Umbria è arrivata al rush finale. La manifestazione musicale concluderà domani (28 luglio) il suo percorso di sei giorni, arricchito con il meglio della scena rock nazionale e internazionale, presentando il suo ultimo grande ospite. L’atteso concerto conclusivo sarà infatti quello di Nina Zilli, con la piazza protagonista - dopo il concerto di ieri sera (26 luglio) dello storico batterista dei Ramones Marky Ramone e di stasera (27 luglio) della band Lo Stato Sociale - che sarà sempre quella suggestiva di San Francesco (ore 21, ingresso 17 euro) all'interno del centro storico di Umbertide, sede storica del festival musicale umbro.
“L'amore è femmina”, l’ultimo album della cantante uscito lo scorso febbraio, farà da ossatura ad un concerto in cui la Zilli, accompagnata da una band che la asseconda nel modo migliore, proporrà una serata di musica che è un atto d'amore verso la soul music, il miglior pop italiano e la lezione delle grandi della black music. Al suo fianco sul palco la band composta da Riccardo Gibertini alla tromba, Gianluca Pelosi al basso, Antonio Vezzano alla chitarra, Marco Zaghi al sax, Nicola Roccamo alla batteria e Angelo Cattoni alle tastiere.
Ma naturalmente non mancheranno anche gli altri singoli che l’hanno posta all’attenzione del grande pubblico, con ormai dei classici come “50mila” e “L’Uomo che Amava le Donne”.

Con quell’aria fresca di canzoni di una volta, con i fiati e un sacco di strumenti veri, in una dimensione “vintage” che illustra come si deve il suo paesaggio immaginario – una giovane e graffiante Mina a Detroit, reduce da un viaggio musicale a Kingston –, Nina Zilli è sicuramente un tornado, un vulcano, un’innamorata cotta di musica che ti inchioda con le sue passioni e fantasie.
Quella Nina che viene da un paesino della Val Trebbia che ha lasciato presto per l’Irlanda e gli Stati Uniti. Quella Nina che è partita dalla musica anni ‘70 per arrivare piano piano alla sua musica perfetta: la Motown, l’r&b della Stax, il soul, il pop rock dei primi ‘60, incrociato con amori italiani come Mina e Celentano e con la Giamaica che le fa battere forte il cuore attraverso generi come reggae, rocksteady e ska.
Come mettere tutto questo in musica? Nina è un po’ che ci prova, da quando ha deciso di accantonare i sogni dei 15 anni e di impegnarsi sul serio. Ha studiato da soprano (“ma preferivo di gran lunga il rock”, dice), ha diviso il tempo fra l’università e piccoli gruppi live, ha fatto la vee jay, è entrata e uscita da una porticina laterale della discografia con un 45 giri che ha rimosso (“non ne ho neanche una copia d’archivio, giuro che l’ho rotto”, afferma).

Nel 2001 ha fondato un complesso, Chiara & Gliscuri, con cui è riuscita a mettere a fuoco qualcosa della sua personalità: un inno alla musica rocksteady, una lettura del mondo con quegli occhiali prendendo dai repertori più diversi, da Madonna ai Metallica, dalla Giamaica vera a una di fantasia, partendo magari dall’Australia degli AC/DC. Ma questa è solo una parte del suo mondo, quello di alcuni anni fa. Nina è ormai lanciata con una carriera solista di grande fascino e che sta riscuotendo un successo davvero meritato.
L’aftershow della Zilli sarà a cura della coppia di dj Mr Lele & Il Lercio, molto attiva in ambito regionale, che continuerà a far vivere le atmosfere “vintage” presentate poco prima dalla brava cantante.

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