Al Di Meola aprirà la sezione musica di “Canti e Discanti - Umbria World Fest”
FOLIGNO – Dopo l’inaugurazione delle mostre fotografiche ora è il turno della sezione “Musica” di “Canti e Discanti - Umbria World Fest”, festival che ricordiamo si svolgerà a Foligno fino al 29 luglio e che cala quindi subito il suo primo “asso” musicale.
Al Di Meola, annoverato fra i migliori chitarristi del mondo, regalerà infatti alla città umbra una delle sue rarissime performance italiane. La sua esibizione è prevista domani, giovedì 26 luglio alle ore 21.30. Suggestiva anche la location, visto che il musicista suonerà presso la corte di Palazzo Trinci (prevendite sui circuiti abituali e su www.ticketitalia.com). Per l’occasione sarà affiancato dall’altro chitarrista Peo Alfonsi.
A suo modo anche Di Meola, attraverso le note magiche della sua chitarra, saprà raccontare benissimo il tema “Madre Terra” scelto quest’anno dal festival folignate. Dopo un tour in Marocco, il chitarrista ha deciso di espandere la sua World Music con la nuova formazione “New World Sinfonia”. Ed Al Di Meola New World Sinfonia è il nome della formazione con la quale il notissimo chitarrista americano da qualche anno si accompagna, da quando egli stesso l'ha fondata e con la quale, anche quest'anno, ha affrontato un’impegnativa tournèe girando tutto il mondo, da Beirut a Seul, da Londra a Betlemme, da Bucharest a New York, da Chicago a Monaco, da Bilbao a Zurigo.
Gran parte della critica non ha dubbi nel definire Al Di Meola, uno dei migliori chitarristi viventi. L’artista 57enne, nato in New Jersey, ma originario della provincia di Benevento, calca dagli anni '70 i palchi di tutto il mondo.
Esploratore e precursore del genere jazz, la sua musica è un’avanguardia continua che richiama a sé la world music, il tango nuevo rubato a Piazzolla, il flamenco, le ascendenze brasiliane, la musica africana e medio orientale, e ovviamente il jazz alla Di Meola.
La celebrata carriera musicale di Di Meola ha raccolto e sperimentato un vasto spettro di emozioni in un unico stile che comprende molteplici influenze. Si passa dalla velocità impressionante dei suoi primi assoli alla sfida e al trionfo del "Guitar Trio" formato da Al Di Meola, John Mclaughlin e Paco De Lucia; dalle esplorazioni brasiliane di "Cielo e Terra" e "Soaring Through A Dream" al romanticismo globale e al richiamo al Tango del gruppo acustico di Al Di Meola "World Sinfonia".
Robert Lynch, storico della chitarra, ha scritto: “Nella storia della chitarra, nessuno ha contribuito in modo così decisivo a far progredire lo strumento nell’approccio tecnico come Al Di Meola. Una tecnica pulita e morbida sulle corde nonostante l’impressionante rapidità di esecuzione. Sicuramente il più veloce chitarrista in assoluto nell’uso del plettro.”
È stato premiato più di una volta anche dalla rivista “Guitar Player Magazine” come miglior chitarrista jazz ed ha collaborato con autentiche star come Phil Collins, Carlos Santana, Chick Corea, John Mclaughlin, Paco de Lucia, Herbie Hancock e Stenie Wonder, Frank Zappa, solo per citarne alcune.
Per la sezione “Cinema e Doc”, inoltre, il festival folignate darà ancora spazio al documentario d’autore con un nuovo lavoro sempre in anteprima regionale: dopo quella di “Polvere, Il grande processo dell’aminato” (nomination ai David di Donatello per il miglior documentario 2012), documentario reduce da una prestigiosa nomination ai David di Donatello per il miglior documentario 2012 che sarà infatti proiettato stasera alle 21.30 presso la corte di Palazzo Trinci alla presenza degli autori Andrea Prandstraller e Niccolò Bruna, domani (26 luglio) toccherà ad “Elsewhere” di Nikolaus Geyrhalter.
Luogo della proiezione sarà Palazzo Candiotti, sede anche delle mostre fotografiche, che per l’occasione diventa anche una “casa del cinema” allestita per la proiezione di documentari e film sul tema del festival. Alle ore 21 (con replica sabato 28 luglio), prima del concerto di Di Meola, sarà quindi proiettato “Elsewhere”, considerato dalla critica uno dei più importanti film della decade. Un viaggio attorno al mondo di quattro ore, costruito attraverso un collage di dodici diverse e remote destinazioni (Nigeria, Finalndia, Namibia, Australia, Cina, Groenlandia) che Geyrhalter ha visitato cercando di scoprirne e descriverne i più differenti usi e costumi: dalla poligamia degli Himba in Namibia, alla società matriarcale in Cina.
Un viaggio epico in cui il regista Nikolaus Geyrhalter porta il suo equipaggio in 12 sedi in tutto il mondo lasciate intatte da influenze occidentali. Da una mandria di renne finlandese ad una coppia litigiosa della Namibia, da un pescatore sardo e un allevatore buddista in Ladakh, in India, le immagini rivelano comunità e pratiche lontane dalla civiltà contemporanea.

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