Aurea Umbria. Una regione dell’Impero nell’era di Costantino
SPELLO (PG) - Si svolgerà dal 29 luglio al 9 dicembre l’omaggio dell’Umbria all’imperatore Costantino, con una grande esposizione al Palazzo Comunale di Spello e con itinerari tra musei, monumenti e siti archeologici in oltre 30 comuni della regione. “L’Umbria – così le parole di Manfredi - è bella per tornarci, per viverci, per assaporarla”
Un trascinante Valerio Massimo Manfredi ha raccontato il suo rapporto d’affetto con l’Umbria e il valore storico e culturale di una mostra dedicata ad un personaggio così importante come l’imperatore Costantino. È stata presentata venerdì scorso in conferenza stampa a Roma presso l’Associazione Stampa Estera in Italia la mostra “Aurea Umbria. Una regione dell'Impero nell'era di Costantino”, che sarà visitabile al Palazzo Comunale di Spello dal 29 luglio al 9 dicembre e di cui lo storico e scrittore Valerio Massimo Manfredi sarà illustre curatore. Presenti in conferenza stampa il Sindaco di Spello Sandro Vitali, Francesco Scoppola direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Umbria, Antonella Pinna della Regione Umbria, Giorgio Bonamente preside Facoltà Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Perugia e Gianluca Bellucci della Società Sistema Museo, produttrice della mostra.
Valerio Massimo Manfredi ha incantato il pubblico di giornalisti e studiosi presenti, raccontando in primis il suo incontro con i piccoli borghi nascosti tra le colline dell’Umbria, incontro che ha definito “una questione d’amore. Qui le memorie ancestrali affiorano ovunque. L’Umbria è un concentrato di sogni e meraviglie, quel luogo dove fiorì nel nome di Dio l’amore etereo e sublime tra san Francesco e santa Chiara. Anche la lettera iniziale “U”, dal fare tenebroso, emana un fascino sopra misura. L’Umbria è bella per tornarci, per viverci, per assaporarla”. Ha infine spiegato come il suo consenso alla curatela della mostra sia venuto dalla grande amicizia con il professore Giorgio Bonamente e proprio dalla scelta del personaggio di Costantino: “In un’epoca critica e ferrea come il III e IV secolo, dove non c’era riparo per nessuno, la vita quotidiana continuava a resistere tenacemente e la gente non si lasciava andare. Un po’ quello che, in dimensione ridotta, è chiamata a fare oggi la nostra società in crisi”.
L’Umbria moderna, in occasione dei 1700 anni dal regno di Costantino il Grande (306-337 d.C.) riflette quindi su una pagina della propria storia: la concessione fatta alla città di Hispellum (antica Spello) del nome di Flavia Constans, per dimostrare la sua fedeltà alla famiglia imperiale. “Nel corso di tre secoli (III-VI d.C.) – ha spiegato Giorgio Bonamente - grazie alla riorganizzazione promossa da Costantino, l’Impero espresse infatti una forte vitalità, prima della devastante guerra greco-gotica promossa da Giustiniano. L’idea di questa mostra è nata da un gruppo di studiosi dell’Università di Perugia che si interessano da anni di questa figura storica, ampliamente trattata in tutto il mondo. Era opportuno, quindi, dare un segnale importante anche nella nostra regione e soprattutto a Spello”.
La mostra Aurea Umbria si propone di raccontare la vita in Umbria durante questi secoli, attraverso l’esposizione di un cospicuo insieme di materiali archeologici provenienti da diverse località dell’Umbria e non solo, che spaziano dalle manifestazioni dell’arte ufficiale (ritratti e iscrizioni) e dalle espressioni della vita delle aristocrazie (mosaici, arredi) agli oggetti della quotidianità dei ceti medi e subalterni. La ricerca storica e archeologica, infatti, è in grado oggi di configurare il volto di un’età tardoantica, che fu “aurea” per la sua vitalità, e non di “ferrea” decadenza, come a lungo la storiografia moderna ha proposto. “È questo il senso del titolo della mostra. Le tracce datate dal III al VI secolo in Umbria sono di forte vitalità – ha sottolineato Bonamente – con la presenza di ricche famiglie possidenti di case con pavimenti a mosaico e pareti affrescate, oltre ad un significativo dinamismo del commercio lungo il fiume Tevere e tutta la Flaminia”.
Anche in una regione come l’Umbria tardoantica, pagani e cristiani provarono in vario modo a dialogare: lo mostrano le immagini poste sui sarcofagi, i corredi delle sepolture, gli oggetti preziosi e i diversi manufatti artistici, che accompagnavano le attività sociali e quotidiane, le feste e i rituali politici vissuti dagli abitanti di città e campagne del territorio. Ma, soprattutto, il Rescritto di Spello, un documento che attesta il permanere, durante tutto il regno di Costantino, di un istituto politico e religioso “tradizionale” quale il culto dell’imperatore e della sua famiglia. “Non è un caso il sottotitolo che abbiamo scelto – ha precisato l’architetto Francesco Scoppola – estremamente garbato con quel “una”, ma allo stesso tempo segnale di un nuovo percorso archeologico della nostra regione che a tutti gli effetti si potrebbe definire “la regione dell’impero nell’era di Costantino”.
La mostra Aurea Umbria alzerà il sipario il 28 luglio con l’inaugurazione in Piazza della Repubblica a Spello e si proclama già un evento estremamente importante per tutta la regione. La mostra infatti si completa con itinerari tra musei, monumenti e siti archeologici che conservano oggetti e tracce della tarda antichità dell’Umbria. Un'occasione unica per conoscere il vasto patrimonio culturale attraverso percorsi ed itinerari tematici che coinvolgono più di trenta comuni della regione Umbria, dove il paesaggio, i tesori storici ed archeologici e le eccellenze del territorio sapranno raccontare la storia di ieri e le risorse di oggi. Il territorio su cui la mostra insisterà sarà il più esteso che fino ad ora sia mai stato considerato per un evento espositivo di questo calibro e vede il suo baricentro geografico e culturale nella città di Spello. “La mostra al Palazzo Comunale – ha spiegato il sindaco Sandro Vitali - costituirà un volano verso altre importanti eccellenze del patrimonio culturale di Spello grazie alla scelta di un biglietto unico: la visita alla Cappella Baglioni del Pintoricchio (che eccezionalmente sarà aperta al pubblico per essere visitata all’interno), la Pinacoteca Civica, i mosaici della villa romana e le sale del palazzo comunale. Spello sarà “in Mostra”: una città a misura d’uomo che si mostrerà per sei mesi con un’offerta culturale variegata dalla valorizzazione del patrimonio agli eventi culturali con teatro danza e musica”.
“Questa mostra archeologica diventa il motore per valorizzare tanti echi a volte nascosti – ha puntualizzato Antonella Pinna - luoghi della memoria e della nostra identità storica, politica e sociale. È in questa logica che rientra anche il suo inserimento nelle iniziative a supporto di Perugiassisi 2019, il progetto di candidatura umbra a Capitale Europea della Cultura per il 2019”.




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