PERUGIA - Riceviamo e pubblichiamo integralmente

“L’ONAOSI è uno degli esempi di come fare Welfare partendo da iniziative private. La Fondazione si pone come modello per le altre categorie di lavoro, soprattutto in un momento come questo”. Con queste parole il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha aperto il suo lungo intervento al convegno organizzato dalla Fondazione a Roma pochi giorni fa presso Palazzo San Macuto alla Camera dei Deputati sul tema: "ONAOSI: quale futuro per il welfare? Un secolo di assistenza ai medici, veterinari, farmacisti ed odontoiatri italiani". Il riconoscimento all’ONAOSI è il riconoscimento, non certo il primo né l’ultimo, di una idea che viene da lontano, addirittura dal 1874, e che ha trovato concretizzazione a affermazione nella lungimirante Perugia nel 1899, quando, con un Regio Decreto che ne approva lo Statuto organico, l'Opera viene eretta in Ente morale con la denominazione di "Collegio-convitto per i figli orfani dei Sanitari italiani in Perugia". L’originaria concezione solidaristica ed assistenziale conteneva in sé chiaramente già il principio previdenziale, di copertura assicurativa, che oggi, ancora più alla luce della profonda crisi del welfare pubblico, assume un profilo di autentica, concreta modernità. E sarà ancora un perugino, il deputato Cesare Fani, a promuovere e sostenere in Parlamento l’approvazione della Legge 7 luglio 1901, n.306, "portante provvedimenti per il Collegio-convitto per i figli dei Sanitari italiani in Perugia" che rese obbligatorio il contributo per tutti "i medici chirurghi, veterinari e farmacisti esercenti nel Regno alle dipendenze di pubbliche amministrazioni".
Serafino Zucchelli, Presidente dell’ONAOSI da un anno, con il Vice Presidente Aldo Grasselli, che ha moderato la tavola rotonda nella seconda parte della mattinata, ha aperto il convegno, facendo una fotografia puntuale e dettagliata dell’Ente con cifre che rappresentano i primi significativi traguardi già raggiunti, le risorse impiegate e i progetti in cantiere sulla base della piattaforma strategica e politica approvata dal Comitato di Indirizzo e dal Consiglio di Amministrazione.

“L’evento di oggi – ha detto Zucchelli - intende presentare al mondo parlamentare, alla stampa, alle federazioni, alle associazioni e ai sindacati di categoria l'immagine vera dell’ONAOSI Un'immagine – ha sottolineato il Presidente - che talora è ingiustamente alterata, ignorata e sminuita, forse anche perché alcuni sanitari non sanno cos'è l'ONAOSI”. "Questo Ente – ha aggiunto il Presidente - è nato occupandosi degli orfani, ma la nostra azione statutaria si sta concentrando sulle situazioni di disagio e di fragilità, che colpiscono una gran parte di sanitari, e si sposterà in futuro anche verso gli anziani, per rispondere alle crescenti difficoltà di non autosufficienza". Il primo segno tangibile degli nuovi sforzi messi in campo dalla Fondazione è il bando per 500mila euro che sta per essere pubblicato a favore delle fasce deboli dei contribuenti.
C’è poi l’annosa questione del contenzioso contributivo che, se non risolta al più presto – è questo l’appello del Presidente Zucchelli - costringe l’ONAOSI ad affrontare spese legali e giudiziarie enormi e dunque rischia di sottrarre risorse all’assistenza e ai piani di sviluppo. Recuperare le quote d'iscrizione dovute nei quattro anni (2003-2006) nei quali vigeva l'obbligo di versamento anche per medici, farmacisti e veterinari non dipendenti del Ssn (poi abolito nel 2007), costa infatti all'ONAOSI più delle somme che dovrebbe introitare. Per questo fin dall'inizio del suo mandato di il Presidente Zucchelli si è sempre battuto per una soluzione legislativa per porre fine al problema.

E la risposta del Ministro della Salute Renato Balduzzi - cui il Presidente Zucchelli ha rivolto un ringraziamento pubblico per la sua sensibilità ed attenzione al problema - è arrivata: “E’ necessario intervenire per trovare una via di uscita che non sia solo un palliativo e che possa evitare quello stillicidio di provvedimenti che rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’ONAOSI. Speriamo di riuscire a farlo con un Decreto legge entro l’estate”. Balduzzi ha inoltre espresso apprezzamento per la presentazione del Primo bilancio sociale dell’ONAOSI, soprattutto per il fatto che non è un atto dovuto, ma una scelta di trasparenza.
Non è mancato anche da parte di Amedeo Bianco, al suo terzo mandato come Presidente FNOMCeO e moderatore d’eccezione, il fermo invito a tutte le forze presenti, sia di governo, che politiche o sindacali, a difendere e tutelare questo Ente che tanto ha fatto e tanto ancora fa per gli orfani della categoria.
L’importanza della Fondazione e della sussidiarietà prevido-assistenziale, quale pilastro del welfare privato da rafforzare e rendere pienamente operativo, è stata sottolineata unanimemente dai diversi parlamentari intervenuti, membri della Commissione Affari Sociali della Camera.

Per Livia Turco, già Ministro della Salute e ispiratrice della riforma dell’ente nel 2007, l’idea di sussidiarietà e mutualità che è alla base dell’ONAOSI deve essere quel “pilastro per il futuro di un welfare che va sì rinnovato, ma partendo e facendo leva su questi principi imprescindibili”. Anche Anna Miotto, ferma assertrice del welfare pubblico, ha voluto ribadire come “in un Paese dove i livelli assistenziali non sono sempre equamente garantiti e dove il sistema pubblico di assistenza per gli orfani è pressoché assente, iniziative private come queste sono necessarie e non si vanno affatto a sovrapporre al pubblico”. “L’ONAOSI – ha proseguito Miotto – è un esempio di buon impiego delle risorse in piena trasparenza”.

Domenico Di Virgilio, anch’egli componente della Commissione Affari sociali, quale “convinto sostenitore dell’ONAOSI”, ha rilanciato la necessità di “diffondere e far conoscere l’importanza dell’esistenza di questo Ente e quanto sia necessario sostenerlo”. Cesare Damiano ha voluto ricordare il percorso - all’epoca era Ministro del Lavoro – che portò alla riforma operata con la L. 222/2007, sottolineando “il valore meritorio delle finalità sussidiarie dell’ONAOSI, che - ha concluso - vanno rafforzate e riqualificate sulla strada positivamente intrapresa dall’attuale nuovo corso”. Giuliano Viola, componente in passato della Commissione Lavoro della Camera, nel sottolineare positivamente i progetti di rilancio dell’ONAOSI, ricordando che si tratta di ambito autofinanziato dagli iscritti - che quindi non pesa sulle casse dello Stato - si è associato all’appello affinché sia risolta al più presto la questione del contenzioso.

Aldo Grasselli, che è anche Presidente della Federazione dei Veterinari e dei Medici, ha aperto la tavola rotonda sul tema “L'assistenza sanitari: possibili integrazioni e sinergie", argomento di stringente attualità per i tagli in atto sempre più drastici alla spesa pensionistica ed assistenziale pubblica e per le prospettive di cui intendono farsi promotori gli enti di previdenza privatizzati, che, è bene ricordarlo sempre, non usufruiscono di finanziamenti pubblici. Grasselli non ha risparmiato i motivi di preoccupazione sul futuro dell’ONAOSI, auspicando la collaborazione di tutti gli altri Enti “cugini” che si occupano della previdenza dei sanitari. “Chiediamo semplicemente le condizioni giuridiche per poter operare. Un sistema basato su forme di contribuzione volontaria – ha ribadito - non possono assolutamente sopravvivere. L’obbligatorietà contributiva è e rimane un pilastro essenziale, che va salvaguardato. Gli enti privatizzati, come l’ONAOSI, generano reddito ed occupazione. Mantengono un patrimonio immobiliare e storico. Finanziano lo Stato acquistando titoli di Stato e pagando le tasse su ogni operazione mobiliare ed immobiliare. E' arrivato il momento di ragionare insieme – ha concluso il Vice Presidente dell’ONAOSI – per individuare funzioni integrative e affrontare le nuove problematiche comuni alle categorie sanitarie".

Il dibattito che ne è seguito è stata l’occasione per dare voce a chi, l’attuale crisi, deve fronteggiarla in prima persona, tutelando previdenza e assistenza di un bacino di circa due milioni di iscritti.
Alberto Oliveti, Presidente facente funzioni dell'ENPAM, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, ha espresso l’esigenza non più differibile di mettere concretamente in atto sinergie e integrazione tra enti. “Erogare solo sussidi economici può non bastare più: occorre studiare ipotesi e forme di assistenza e aiuto a soggetti non autosufficienti, con ricadute anche pesanti sui nuclei familiari. Un percorso di convergenza – ha esortato – va reso concreto. La nostra proposta è costituire un gruppo oppure un forum con l’ONAOSI, che si chiami come si vuole, e che cominci a studiare percorsi reali di tutela sulla non autosufficienza. ha aggiunto Oliveti. Sposa l'iniziativa lanciata dall'ENPAM, Luigi Mario Daleffe del Fondo Sanità, vale a dire il Fondo di previdenza complementare destinato alle categorie sanitarie. Di qui l'assistenza che si coniuga alla previdenza. "Dobbiamo pensare oggi – ha concluso Daleffe - a cosa possiamo costruire per il futuro in favore dei sanitari".

E’ stata poi la volta del Presidente dell’ENPAV Gianni Mancuso, che si è detto favorevole all’idea di una collaborazione attiva tra le Casse sanitarie e a supporto dell’ONAOSI. Inevitabilmente anche il suo intervento si è allargato ad altri temi comuni alla previdenza privatizzata, quali l’autonomia delle Casse, i bilanci per una sostenibilità fino a 50 anni e i rapporti tra welfare pubblico e privato.
Gaetano Penocchio, Presidente della FNOVI, ha ripercorso le vicende legislative altalenanti sull’obbligo di contribuzione ONAOSI, auspicando che il momento di confronto di oggi costituisca la base per affrontare tutti insieme le sfide che attendono l’ente ma tutta la previdenza delle categorie sanitarie. “Lavoreremo senz’altro per sostenere l’ONAOSI”, ha quindi concluso.

“Anche le pensioni “buone” possono diventare “cattive” - ha spiegato Giorgio Cavallero, Consigliere di Amministrazione dell’ONAOSI e Vice Segretario del maggiore sindacato dei medici dipendenti, l’ANAAO. “Sono “buone” se l’individuo sta bene in salute, ha le condizioni minime per una vita adeguata. Ma se esse vengono meno, se sopraggiungono situazioni di non autosufficienza o di difficoltà, il sanitario rischia di rimanere solo, senza alcun sostegno assistenziale. E i dati parlano chiaro: esiste una significativa platea di soggetti in situazioni del genere, cui il welfare pubblico non dà risposte e offerte adeguate. Si tratta di mettere insieme idee, iniziative, e tradurle in atti concreti, in servizi. Solo in questo modo avremo un welfare realmente al servizio delle nostre categorie”.

Il Convegno è stata anche l’occasione per presentare un manifesto a difesa della stabilità dell’ONAOSI per garantire anche in futuro l’assistenza degli orfani italiani, firmato dalle tre Federazioni degli Ordini professionali (FNOMCeO, FNOVI e FOFI) e dai Sindacati dei medici, dei veterinari e dei farmacisti (ANAAO ASSOMED, CIMO-ASMD, AAROI-EMAC, FP CGIL MEDICI, FVM, FASSID, CISL MEDICI, FESMED, UIL FPL MEDICI, SINAFO, FIMMG e SUMAI).

“L’ONAOSI – si legge nel manifesto - è una preziosa realtà storica, unica nel suo genere; una conquista, orgoglio e vanto dei Medici, degli Odontoiatri, dei Veterinari e Farmacisti Italiani che deve essere preservata e difesa a garanzia del futuro dei nostri figli. Dal momento dell’iscrizione i figli dei Sanitari, e gli stessi Sanitari che affrontassero condizioni di disagio, sono assicurati e aiutati dall’ ONAOSI”.
“Le Federazioni degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, dei veterinari e dei farmacisti, e i loro sindacati stanno sostenendo un processo di rinnovamento dell’ ONAOSI e un allargamento del piano servizi e delle prestazioni sia in favore degli orfani che anche in favore di quei colleghi che versano in condizioni di fragilità”.

 

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