Umbertide - Inaugurata la mostra “Ogni sorriso”,omaggio alle vittime di Penetola
UMBERTIDE (PG) - E' stata inaugurata nel giorno dell'anniversario della strage di Serra Partucci, domenica 24 giugno, la mostra “Ogni sorriso” che l'artista tifernate Marco Baldicchi ha voluto dedicare alle vittime dell'eccidio di Penetola. Soltanto quattro giorni dopo i drammatici fatti di Serra Partucci, dove in una rappresaglia tedesca morirono cinque giovani, toccò a Penetola: i nazifascisti, per motivi ancora oggi inspiegabili, appiccarono il fuoco al casolare delle famiglie Avorio e Luchetti, uccidendo 12 persone, tra cui tre bambini. Era il 28 giugno 1944; oggi, a 68 anni di distanza, Marco Baldicchi ricorda le vittime attraverso i loro sorrisi, ripresi da una vecchia foto ed esposti al Museo di Santa Croce. All'inaugurazione della mostra hanno partecipato, oltre all'autore e al curatore Aldo Iori, il sindaco Giampiero Giulietti, gli assessori Stefania Bagnini e Simona Bellucci, i familiari delle vittime e tanti umbertidesi che con la loro presenza hanno voluto testimoniare l'importanza di mantenere viva la memoria.
“La mostra di Marco Baldicchi costituisce un unicum nel suo genere. - ha affermato l'assessore alla Cultura Stefania Bagnini - All'indubbio valore artistico della stessa si unisce un profondo significato civile, dove la memoria dei terribili eventi di Penetola viene trasformata in qualcosa di concreto e materiale, di tangibile e doloroso e che tuttavia apre l'animo ad un necessario percorso umanistico di ricerca e di analisi di fronte ad una umanità che si presenta senza veli o maschere. I sorrisi delle vittime realizzati da Baldicchi ne recuperano l'umanità e ne completano la storia precocemente interrotta, trasmettendo, seppur senza voce, ai posteri un messaggio di bellezza e di speranza”.
Da una foto delle persone scomparse quel 28 giugno di 68 anni fa, Baldicchi ha estrapolato i dettagli delle labbra e ne ha fatto 12 imponenti installazioni, appositamente progettate per la navata della ex-chiesa di Santa Croce. L’opera diventa così strumento di memoria collettiva e testimonianza ineludibile per ogni coscienza. Patrocinata da Comune di Umbertide e Regione Umbria e curata da Aldo Iori, la mostra è accompagnata da un catalogo edito da Petruzzi con una testimonianza del sopravvissuto Giuseppe Avorio e testi di Bruno Corà, Enrico Crispolti, Aldo Iori, Massimiliano Marianelli e Saverio Verini.
L'esposizione è visitabile fino al 29 luglio, dal venerdì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 18.30.

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