CITTA' DI CASTELLO - Sarà ancora il mobile in stile a portare sotto i riflettori Città di Castello con la quarta e-dizione de “L’arte è mobile”, che dal 25 maggio al 3 giugno diventa un itinerario di tutto quanto fa artigianato, arte e cultura in Alto Tevere. Luogo di elezione per eventi, mostre, laboratori, spettacoli, enogastronomia saranno ancora dimore storiche, palazzi monumentali e i musei del centro storico, riscoperti per l’occasione. Al Torrione, risco-perti per l’occasione, e nel Chiostro di San Domenico, al suo esordio, è concentrata la Mostra del mobile in stile. Negli spazi del Palazzo del Podestà la Smai, il Marchio re-gionale “Umbria Artigianato” e i maestri dell’intarsio di Sorrento che saranno presenti anche presso gli spazi di Tela Umbra.
Dichiarazioni. “Città di Castello continua a confidare sulle proprie eccellenze artistiche, artigianali e culturali per promuovere l’idea di un territorio in cui ogni funzione urbana abbia un preciso corrispettivo in termini di servizi alle imprese, al terziario e al turismo” ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta “voglio ringraziare Regione, Provincia, Gal, la Cassa di risparmio e la Fondazione Cassa di Risparmio, senza il cui contributo sarebbe stato impossibile riproporre la manifestazione. Mettere a leva ogni risorsa e di-sporla in una vetrina coerente non è un compito facile ma è stata realizzata grazie all’ampia convergenza delle forze in campo contro il nemico comune, che oggi in parti-colare è la destrutturazione economica, il depauperamento delle patrimonio immateriale sviluppato negli anni intorno alle nostre peculiarità economiche turistiche ed ambientali. La manifestazione è accompagnata da un catalogo nel quale diamo forma compiuta a ciò che altrimenti sfumerebbe con la fine della manifestazione e al quale affidiamo il compito di parlare di noi, dei maestri mobilieri fieri della loro antica arte, e di quell’arcipelago cittadino di culture, a cui L’arte è mobile dà voce e che in fondo ne rappresenta l’anima”. La presentazione de L’arte è mobile ha coinciso con l’esordio dell’assessore alle Politiche economiche Enrico Carloni, che ha definito “molto positiva la strategia di calare i progetti nel territorio, ospitandoli in contenitori di pregio spesso sottoutilizzati”. Per Giovanni Pieracci, artigiano e presidente regionale di Federlegno di Confartigianato, “L’arte è mobile catalizza l’attenzione su questa produzione di eccellenza e per questo abbiamo voluto riunire il direttivo nazionale a Città di Castello in coincidenza con la manifestazione per parlare del nuovo contratto e di internaziona-lizzazione delle imprese”. 
Enzo Coltrioli, presidente di Cna, ha plaudito al ritorno della manifestazione, che pro-babilmente assumerà cadenza biennale, sottolineandone “il valore promozionale” e auspicando una sempre maggiore collaborazione con le associazioni in nome della promozione delle eccellenze locali”.
“L’intuizione che sorregge L’arteè mobile ed il suo porsi come itinerario integrato ri-sponde pienamente alla missione che il Gal Alta Umbria persegue nel sostenere progetti locali” ha detto Mariano Tirimagni, sindaco di Montone e presidente del Gal “Spesso crediamo che le risorse in un momento di crisi debbano essere dirottate verso le somme urgenze, invece dobbiamo anche pensare, costruire altrimenti la crisi si avviterà su se stessa”.

Emanuele Emiliani, presidente della Smai, ha illustrato alcune delle linee che gli arti-giani porteranno in mostra, parlando di un repertorio attualizzato e rivisitato anche alle luce delle ultime tendenze del design. Siamo sempre noi con la nostra qualità e le nostre caratteristiche tecniche, ma teniamo conto di come evolve il gusto e del valore aggiunto che da qualche mese conferisce al mobile il marchio Umbria Artigianato”.
“L’arte è mobile è un modo anche per ribadire che i maestri mobilieri altotiberini ci sono e che stanno alzando la testa dopo un momento di riflessione sulla propria identità e il proprio posto in un mercato sempre più globale" ha precisato Arnaldo Granci, presi-dente del Comitato promotore “abbiamo registrato una grande adesione da parte degli operatori e gli stands saranno tutti pieni”.

L’itinerario. In Percorsi Simultanei l’Arte è mobile 2012 sperimenta accostamenti i-nediti, coniugando la sezione architettonica di interni storici a esposizioni tematiche, in cui l’eccellenze artigianali riempiono di nuovi significati contenitori antichi: l’oreficeria di alta fattura illumina le pietre secolari del Torrione mentre Tutti a tavola canta l’epica del desco con le linee delle Ceramiche Bizzirri, le contaminazioni cromantiche di Luca Bal-delli, gli esemplari della raccolta privata di Gino Meoni, le opere di Graziano Marini. Sia la Galleria delle Arti di Luigi Amadei con una antologica sui maestri contemporanei che la Galleria Recò con le Litografie di Marco Cazzato aprono alle tendenze delle avan-guardie, agli antipodi del decumanus maximus, Corso Vittorio Emanuele, direttrice ide-ale della quarta edizione. Questo asse, indica la vita punteggiandola di numerose Col-lezioni: dalle Evoluzioni armoniche di Roberta Bini e Paolo Nocentini alle Scatole par-lanti, gli apparecchi radiofonici, di Gioacchino Boriosi. In questa sezione si colloca la Magia del Legno, mostra di strumenti promossa presso la Sala degli Specchi del Circolo tifernate dalla scuola di musica comunale “G. Puccini”, che nei giorni de L’arte è mobile sarà protagonista dell’animazione con concerti e intermezzi, insieme all’associazione Amici del Festival; negli spazi ritrovati del Corso anche le Visioni di Legno&colore e Alice nel paese delle meraviglie a cura dei commercianti del centro storico. In Corso Cavour la Tipografia Grifani Donati alterna i Monotipi di Francesco Fantini e Gianni Ottaviani al Pinocchio a tre dimensioni di Ettore Antonini. Sempre in corso Cavour si pone l’omaggio al ferro da stiro, elettrodomestico ingiustamente reietto e qui riabilitato da Angelo Rampi con il vezzeggiativo di Rufiano del sarto. Una delicata elegia del detta-glio chiude la sezione con Legno. L’ultimo tocco, variazioni sul tema del decoro, dell’intarsio e della pittura. L’itineraio degli Eventi tocca Palazzo Bufalini che accoglie al Quadrilatero Giuseppe Fioroni, giocoliere della ceramica, e Piazza Santa Maria Maggiore con Fuoco e Fiamme, rassegna nazionale di fabbri che si svolgerà dal primo al tre giugno in. Il 26 maggio ed il 3 giugno il centro storico sarà oggetto e palcoscenico dell’estemporanea di pittura di Amici dell’arte di Bastia e Ciao Umbria, coordinata da Marco Giacchetti mentre il due giugno si fermerà per festeggiare la Repubblica nell’ambito del ciclo “L’Italia è una repubblica democratica”. Animazione e didattica è il binomio de L’angolo della formazione al quale partecipato il centro di formazione G.O. Bufalini, il polo tecnico “Franchetti-Salviani” e l’istituto di istruzione superiore “Cavallotti-Patrizi-Baldelli” mentre Eccellenze al centro arricchirà l’itinerario de L’arte è mobile con incursioni nella cultura enogastronomia locale a cura dei produttori e degli esercenti del centro storico. Di questo itinerario alla scoperta della città, i musei permanenti costituiscono un elemento essenziale: la Pinacoteca con il centenario alle porte e la mostra di Luca Signorelli “De anima ed spirto pelegrino”, le due collezioni di Alberto Burri, il Museo del Duomo, il Centro delle tradizioni contadine e popolari “Livio Dalla Ragione” di Garavelle e la collezione botanica “Archeologia arborea”.

A Città di Castello il vertice nazionale di Federlegno Confartigianato
Se L’arte è mobile rende omaggio al legno come fonte di ispirazione artistica, il com-parto artigianale che si è sviluppato a partire da questa affinità elettiva, rappresenta ancora oggi un asse portante dell’economia altotiberina. Per questo di “Legno oltre la crisi: prospettive per l’artigianato di qualità” si parlerà nel consiglio direttivo e poi nell’incontro pubblico organizzato dalla Federazione Nazionale Legno Arredo di Con-fartigianato Imprese a Città di Castello sabato 26 maggio, in concomitanza con la ma-nifestazione, a partire dalle 9.30, presso la sala del consiglio comunale. L’associazione giungerà venerdì 25 maggio per incontrarsi nella mattina con il sindaco e adempiere nel pomeriggio ai propri impegni interni. La giornata di arrivo terminerà con una conviviale nel corso della quale verrà consegnata ad Arnaldo Granci, una targa in ricordo dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica italiana.
L’Alta Valle del Tevere tosco-umbra è ai vertici italiani del settore anche in virtù del po-tenziale produttivo e del ruolo svolto nell’innovazione di processo e di prodotto: il presi-dente nazionale è un imprenditore della vicina Sansepolcro, Domenico Gambacci e il presidente regionale dell’Umbria, il tifernate Giovanni Pieracci è uno dei consiglieri na-zionali. Nelle sue convocazioni itineranti l’organismo dirigente di Federlegno, scegliendo l’Umbria, ha colto l’occasione per un approfondimento sulla situazione complessiva del mobile di qualità e in particolare del mobile in stile altotiberino con l’obiettivo di produrre una valutazione sul futuro di una produzione nella quale si rispecchia un modello sostenibile e naturalmente predisposto ad organizzarsi nei termini di filiera, coniugando due delle peculiarità strategiche dello sviluppo che verrà. Per l’appuntamento arrive-ranno a Città di Castello imprenditori e funzionari dalle regioni “forti” del legno (Lom-bardia, Veneto, Toscana, ma anche Umbria, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio e Pu-glia), che si fermeranno in visita non soltanto alla mostra, facendo di Città di Castello la capitale italiana del mobile artigianale.

Ferro e fuoco rassegna internazionale di arte fabbrile
Incudini, martelli, fucine e carbone a cielo aperto: un’arte antica e nobile rivive dal primo al tre giugno a L’arte è mobile, che rende omaggio alla tradizione e alla tecnica dei fabbri ferrai tifernati, dedicando loro la manifestazione internazionale “Ferro e fuoco” allestita in Piazza Santa Maria Maggiore. Città di Castello ha un lunghissima tradizione dell’arte del forgiare il ferro incandescente, come dimostrano gli insigni esempi che si trovano nei musei e nelle vie del centro e, soprattutto, la cancellata nella Chiesa di San Francesco che chiude la cappella Vitelli. Nelle mani dei fabbri la testata di un letto, un tavolo possono diventare un’opera d’arte, dando anima ad un materiale che è apparen-temente rigido: così il ferro si assottiglia fino a diventare un ramo, si schiaccia e si mo-della per creare una foglia, si arriccia nei petali di un fiore. Ferro e fuoco rappresenta anche il punto di finale di un’azione di recupero che gli artigiani hanno intrapreso con l’obiettivo di riaffermare la superiorità del ferro sulla ghisa, che per la maggiore duttilità ha soppiantato l’utilizzo del ferro in molti procedimenti industriali. Ma il ferro è all’origine della civiltà, ne ha definito un’età e rimane uno dei simboli con cui l’uomo controlla la natura e la piega ai suoi progetti. Spettacolo e fisicità sono le due componenti essenziali della rassegna Ferro e fuoco, che proporrà esibizioni dal vivo in Piazza Santa Maria Maggiore ed una mostra collettiva a cui parteciperanno i principali esponenti di questa nobile arte in Italia e in Europa.

Gli appuntamenti. La scuola di musica comunale G. Puccini proporrà un ricco calen-dario all’insegna della musica: si inizia con il Coro di voci bianche che saranno al Pa-lazzo del Podestà sabato 26 maggio dalle 17.30 alle 18.30 in alternanza con un trio di chitarre e clarinetto e quindi domenica 27 maggio, alla stessa ora, in alternanza con la classe di flauto. Sempre domenica alla Sala degli specchi ci sarà un concerto dei mae-stri Cardini, Matteucci e Pino al pianoforte, dei maestri Cesari e Ludovici con sax, pia-noforte e clarinetto dalle 16.00 alle 19.00. Dalle 18.00 alle 19.00 presso la sala di Santa Maria Nova si esibirà la classe di canto moderno; al Torrione dalle 17.00 alle 19.00 la classe di batteria con il professore Giorgeschi, Shalby style quartet con Marina Cesari, Mauro Giorgeschi, Fabio Roveri, Giulio Angori, la classe di Sax e la classe di chitarra elettrica con il professor Knaudt. Sabato 2 giugno le classi di pianoforte saranno alla Sala degli specchi del circolo dalle 17.00 alle 19.00, nel chiostro di San Domenico in-vece è previsto il concerto degli ottoni della Filarmonica “G.Puccini” dalle 18.00 alle 19.00; domenica 3 giugno ancora al Circolo le classi di canto classico con la parteci-pazione della classe di Sax dalle 17.30 alle 19.00 e al Palazzo del Podestà la classe di Insieme di archi e il Trio di Chitarra e Clarinetto dalle 17.30 alle 18.30. Sabato 26 maggio alle ore 21.00 presso la Sala degli Specchi l’associazione Festival delle Nazioni propone “Calda diva”, operetta varietà su vizi e virtù del canto che avrà per protagoniste Leonora Baldelli e Gabriella Zanchi.
 

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