di Maria Cristina Costanza

PERUGIA (AviNews) - Le buone abitudini per uno sviluppo sostenibile, anche in campo industriale, si imparano già a scuola. Lo hanno dimostrato gli studenti della 4ª A dell’indirizzo chimico dell’Istituto tecnico tecnologico “Alessandro Volta” di Perugia che, nel pomeriggio di martedì 15 maggio, hanno presentato i risultati di “Green Chemistry”. Un progetto di approfondimento sulla chimica verde, nato nell’anno scolastico 2010-2011 e finanziato come partenariato bilaterale “Comenius” del Lifelong Learning Programme (Programma di educazione permanente) della Comunità europea, che ha coinvolto in “e-twinning”, gemellaggio elettronico, anche 12 allievi e 2 insegnanti del Gymnasium an der Hamburger Strasse di Brema, in Germania. Insieme agli studenti, di Perugia e di Brema, nell’incontro che si è svolto nell’Aula magna dell’istituto perugino, c’erano Rita Coccia e Patrizia Roma, rispettivamente dirigente scolastico e docente referente del progetto dell’Itts Volta, Axel Herzig e Sonja Schwarze, insegnanti dell’istituto tedesco gemellato, e Lorena Pesaresi, assessore all’ambiente del Comune di Perugia.

“Il progetto – ha spiegato Rita Coccia – si colloca all’interno di un percorso che noi, come istituto, stiamo portando avanti già da alcuni anni. Quest’anno, per la prima volta, sono state coinvolte le classi terze, quarte e quinte che, oltre alla crescita professionale ottenuta, hanno vissuto un programma da cittadini attivi, gestendo in autonomia il loro tempo, una lingua diversa dall’italiano e situazioni per loro nuove”.
L’argomento di studio del progetto è stato, appunto, la “Chimica Verde” ossia una nuova filosofia della scienza che vuole indagare le opportunità di questa disciplina nella direzione della salvaguardia e della tutela dell’ambiente, eliminando l’uso di procedure e sostanze pericolose per il pianeta e per l’essere umano. In collaborazione con le Università di Brema e di Perugia, l’approccio metodologico si è articolato in lezioni teoriche ed esperienze di laboratorio sui principi della catalisi, sui biodiesel, i polimeri e le plastiche derivati da materie prime riciclabili, con esempi applicativi di importanti aziende operanti nel settore della Green Chemistry. Fra queste anche Novamont, eccellenza industriale umbra che, grazie al lavoro della dottoressa Catia Bastioli, creatrice del “Mater-Bi” o bioplastica, ha dato i natali ai sacchetti biodegradabili, attualmente obbligatoriamente in uso in tutte le attività commerciale della regione. “L’importanza della ricerca oggi è altissima – ha detto l’assessore Pesaresi – perché tutte le innovazioni della chimica verde vanno nella direzione di migliorare la vivibilità della nostre città, rendendole più ‘intelligenti’, contenendo gli sprechi e abbassando significativamente l’impatto ambientale. Una via di sviluppo intrapresa già da tempo anche dall’amministrazione comunale perugina”.

Lo scambio fra le classi è iniziato attraverso la pratica dell’e-twinning che “è una modalità di lavoro - come ha spiegato la docente Patrizia Roma - che utilizza una piattaforma web per incontrarsi, scambiare idee e creare un progetto sul quale poi si lavora insieme”. “Green chemistry” è poi proseguito con una visita a Brema, avvenuta lo scorso marzo, per gli studenti perugini, e una a Perugia, per gli allievi tedeschi, che, fra lezioni, laboratori e visite nei più suggestivi luoghi dell’Umbria, si concluderà mercoledì 16 maggio. Un’“esperienza di vita molto positiva”, così come l’hanno descritta, nell’incontro di mercoledì 15 maggio, gli studenti e i docenti coinvolti, che prevede adesso un ulteriore scambio di visite per l’anno prossimo e la chiusura definitiva dell’iter d’apprendimento nel 2013.

 

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