PERUGIA - Addio ai ticket su farmaci, visite specialistiche, analisi di laboratorio e accertamenti. Il sistema di “compartecipazione alla spesa sanitaria”, così come è concepito oggi, potrebbe scomparire per essere sostituito da uno modulato sul reddito di ciascuno.
Lo prevede un progetto allo studio del ministero della Salute, ma che, prima di potere essere approvato dal governo dovrà avere il visto della Conferenza Stato Regioni, nel corso di uno dei prossimi tavoli sul “Patto della Salute”.

Una franchigia valida 12 mesi

Come funzionerà il nuovo sistema? Secondo quanto spiega oggi “Repubblica”, ogni volta che un cittadino usufruirà di una prestazione sanitaria pubblica (o acquisterà un farmaco di fascia A) dovrà pagarne l’intero costo fino al raggiungimento di una soglia massima complessiva che avrà valore per 12 mesi.
La franchigia sarà calcolata in percentuale al proprio reddito, e corrisponde alla spesa massima che un cittadino dovrà sostenere in un anno per accedere ai servizi del Ssn. Un pensionato con 10 mila euro di reddito lordo, per esempio, avrà una franchigia pari al 3 per mille dunque 30 euro: qualunque sia il numero di medicinali acquistato o di prestazioni avute, costui pagherà per i primi 30 euro: il resto sarà a carico del Ssn.

Addio alle esenzioni

Ovviamente chi ha un reddito alto, pari per esempio a 100.000 euro, avrà una franchigia molto più alta (in questo caso salirà a 300 euro). Inoltre, scompariranno le esenzioni in base al reddito, in base all'età e per malati cronici e invalidi. Per tutti varrà la sola franchigia calcolata in base al reddito familiare. Il reddito, inoltre, sarà valutato non solo in base all'Irpef, ma in base all'Isee (che tiene conto della consistenza patrimoniale) e moderato da una sorta di "quoziente familiare" che terrà conto del numero dei figli.

La "supertessera" già dal 2013

La contabilità delle spese sostenute e del plafond sarà tenuta da una tessera sanitaria intelligente, dotata di chip come un bancomat, che dovrebbe rimpiazzare entro un anno le attuali tessere.
Ogni volta che ci si recherà in ospedale, Pronto Soccorso o in farmacia, dunque, gli operatori potranno sapere sulla base della tessera se il contribuente dovrà pagare la prestazione oppure (se ha già raggiunto la franchigia), il costo sarà a carico del Ssn.

L'alternativa sono ticket più cari

Se le Regioni accetteranno la novità (ma non sembra dalle prime reazioni che abbiano accolto con favore la notizia), il sistema potrebbe entrare in vigore nel giro di un paio di anni (la “tessera intelligente” già dal 2013), mandando così in pensione, dopo trent’anni tondi, il vecchio ticket (peraltro già rimodulato in base al reddito in diverse regioni).
In caso negativo, non c’è scampo per i contribuenti: le manovre approvate la scorsa estate prevedono un rincaro di circa un terzo della vecchia forma di compartecipazione, già a partire dal 2014.

 

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