Brucia il Vignola: "trent'anni dopo tra rimozione e memoria"
TODI - L'Associazione Intra è lieta di segnalare la presentazione del libro "Brucia il Vignola", volume che ricostruisce, a trent'anni di distanza, la vicenda legata al rogo che a Todi, il 25 aprile del 1982, devastò nel centro storico tuderte il Palazzo del Vignola, facendo 35 vittime, una quarantina di feriti, alcuni dei quali gravissimi, e danni per decine di miliardi dell'epoca.
Ai funerali solenni partecipò, tanto grande fu l'ondata emotiva che colpì l'opinione pubblica nazionale, anche il Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Ora, dopo una lunga rimozione dalla memoria, il libro (280 pagine, 115 foto) racconta in tutti i suoi dettagli quella tragedia, con i suoi antefatti e con quel che ne è seguito, anche a livello di indagini e di processi penali e civili (l'ultima sentenza in ordine di tempo è di appena un mese fa). Il volume “Todi – 25 aprile 1982 – Brucia il Vignola: trent'anni dopo tra rimozione e memoria” è pubblicato da Intermedia, con il coordinamento editoriale di Gilberto Santucci ed il patrocinio dell'Associazione “Intra”.
La presentazione avverrà sabato 28 aprile, alle ore 17:30, alla Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali di Todi, con l'intervento del giornalista Luca Cardinalini. E' prevista la proiezione di filmati d'epoca messi a disposizione dalle Teche Rai e la lettura delle testimonianze di alcuni sopravvissuti a cura della compagnia teatrale “Sempreingioco”.
Sinossi
Uno storico palazzo al centro di Todi: il Vignola. Prima Seminario Vescovile, poi, dal 1969, sede espositiva di fiere e rassegne.
Una Mostra Mercato dell’Antiquariato nata per iniziativa di un brillante imprenditore e subito salita ai vertici tra le manifestazioni del settore.
Una cittadina, Todi, che si scopre quasi all'improvviso meta turistica, assalita ogni primavera da migliaia di visitatori da tutta Italia.
Poi, nella mattina dell’ultimo giorno di apertura dell’edizione del 1982, tutto si infrange. Scoppia un incendio. Nel caos generale, molti tra i visitatori, gli antiquari e le standiste, scappano dalla parte sbagliata e restano intrappolati, uccisi dalle fiamme o dal fumo. Altri riescono a salvarsi, trovando scampo in modo fortunoso, grazie anche all’aiuto di soccorritori improvvisati.
Il bilancio finale è pesantissimo: 35 morti, almeno 40 feriti, di cui alcuni gravissimi con lesioni permanenti, mobili e quadri andati in fumo o danneggiati, il palazzo semidistrutto. Danni materiali e morali che verranno stimati in 10 miliardi di lire dell'epoca. E' una tragedia nazionale, con funerali di Stato alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Scoppiano subito le polemiche sulla mancata adozione delle misure di sicurezza, quasi inesistenti all’interno del palazzo. Sotto accusa finiscono non solo gli organizzatori ma anche la legislazione in materia, poco chiara e del tutto inadeguata. Avviate le indagini, constatato il vuoto normativo, gli inquirenti, sulla base delle testimonianze e delle perizie, otterranno il rinvio a giudizio, per i reati di incendio colposo e omicidio e lesioni colpose plurimi, di due sole persone: una finirà condannata, l’altra sarà assolta.
Sulla vicenda, dopo il processo di primo grado celebrato nel 1985, spentisi i riflettori, cala un velo. A distanza di trent’anni - animato da una perseverante passione civica che filtra forte e discreta allo stesso tempo dagli 'scritti privati' che chiudono il volume - Massimo Rocchi Bilancini ricostruisce con rigore e sensibilità insieme quel maledetto 25 aprile, con i suoi antefatti ed il suo seguito, mettendo a disposizione, per la prima volta, informazioni sostanzialmente inedite.
Per provare a capire cosa accadde veramente quel giorno, cosa andò storto e perché.
Gilberto Santucci

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