di Jacopo Giovagnoni

PERUGIA - Si è aprirà domani alla Galleria Nazionale la grande mostra dedicata a Luca Signorelli, uno dei più importanti maestri del Rinascimento definito da Raffaello, un'artista "de ingegno et spirto pelegrino", attivo in Italia centrale dal 1470 al 1523.
Un'artista che ha decisamente segnato i nostri territori proiettando l'Umbria nel rinascimento maturo influienzando l'opera di molti artisti tra cui, appunto, Raffaello.
l'evento promosso dal ministero per i beni e le attvità culturali e da tutti i principali enti locali umbri, sponsorizzato da diversi istituti di credito, è stato presentato stamattina alla sala dei Notari nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato tra i tanti Andrea Cernicchi e Fabrizio Bracco assessori alla cultura del comune di Perugia e della regione dell'Umbria.

La mostra curata da Fabio De Chirico, Vittoria Garibaldi, Tom Henry e Francesco Federico Mancini è la naturale conclusione di un percorso sui grandi maestri cominciato otto anni fa con Pietro Vannucci, per poi proseguire con Anrnolfo di Cambio e Pintoricchio a dimostrazione della centralità dell'Umbria nella storia dell'arte tra il 1300 e il 1500.
Umbria che venne attraversata da nord a sud dall'artista di Cortona, come ci possono testimoniare le sue opere a Città di Castello e sopratutto ad Orvieto, sedi naturali di questa esposizione oltre a Perugia.
Le opere esposte ripercorrono tutta la carriera di Signorelli, dagli esordi alla tarda attività abilmente suddivise nelle tre città della mostra.

A Perugia nella Galleria Nazionale troviamo le prime opere, o per lo meno è cosi che si pensa visto che i lavori esposti sono segnati come "Seguace di Piero della Francesca (Luca Signorelli?)", si prosegue poi con alcuni dei suoi capolavori come la Pala Bichi e la Pala Vannucci.
Ad Orvieto, oltre che visitare la Cappella di San Brizio, si possono trovare nel museo del duomo, ovviamente alcuni suoi lavori, ma anche dei documenti che testimoniano il suo immenso lavoro nel duomo cittadino.
Il viaggio si conlcude a Città di Castello nella Pinacoteca Comunale dove si possono vedere le opere del suo soggiorno cittadino al servizio della facoltosa famiglia dei Vitelli.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalla mattina al pomeriggio e rimarrà allestita fino al 26 agosto.

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La mostra , oltre a rappresentare la prima grande rassegna espositiva dedicata al maestro cortonese dal 1953, è completamente ecosostenibile e innovativa sul piano della comunicazione. Le circa cento opere provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo sono illuminate da impianti a led a basso consumo, e l'energia elettrica che li alimenta è in parte generata da teli fotovoltaici collocati davanti alle luminosissime trifore del duecentesco Palazzo dei Priori. L'allestimento inoltre è stato progettato per assorbire minore energia possibile. I materiali sono a impatto ambientale pari a zero o comunque molto basso, e possono essere riutilizzati. Le pareti divisorie all'interno della grande Sala Podiani della Galleria, che ospita la maggior parte delle tele, sono in legno e cartone, tinteggiate con vernici ad acqua, senza solventi chimici. Le didascalie sotto le opere sono in carta, ed i gradini che portano al piano superiore sono ricoperti in cocco antiscivolo. E' stato fatto uso anche di sostanze vegetali: i teli adoperati nel lavoro di montaggio a protezione del pavimento sono in amido di mais. Bandite le materie plastiche.

Largo uso anche delle nuove tecnologie della comunicazione. La Regione Umbria ha prodotto due nuove applicazioni, compatibili con Apple e Android. Smartphone e tablet rendono così più fruibile la visita e contribuiscono al drastico contenimento della carta per la promozione. Con la prima applicazione si può attingere ad informazioni di carattere scientifico, turistico e organizzativo ed è possibile compiere una visita virtuale della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto, mentre la seconda applicazione, in versione 'light', è installata su venti iPad e permette ai visitatori della Galleria di approfondire la conoscenza delle opere esposte.

 

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