di Isabella Rossi

PERUGIA - E’ un ipnotico movimento di rotaia su cui si sposta il baule dei ricordi. Ancora di identitaria salvezza di un’umanità condannata all’eterna lotta per la sopravvivenza, possibile solo in una terra in cui ricominciare. Racconta di un viaggio nella speranza di un nuovo inizio ed è dedicato “Ai migranti” il lavoro del collettivo 320chili, vincitore nel 2010 del premio Equilibrio, sbarcato venerdì scorso al Teatro Mengoni di Magione. Un viaggio in cui tutto è ciclico.

Alzarsi e ricadere, vincere e perdere, immergersi ed emergere, tra oscurità e luci. Sono momenti e stati d'animo di un racconto - in cui la vocazione acrobatica del collettivo dei cinque giovanissimi artisti si presta ad un'espressività carica di energia - che attraversa tutta un’umanità intimamente legata da reazioni a catena. Ed è un effetto domino - quello prodotto da una perfetta sintonia di corpi e respiri - che imprigiona destini e crea legami. Ma il vento può cambiare direzione e ad un battito d’ali di farfalla il viaggio della speranza si trasforma in una lotta senza quartiere, tutti contro tutti. Può anche finire con l’allegria di una conquista territoriale, che non è leggerezza ma sollievo tragicomico, a cui voler e dover credere.
 

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